Il Sole 24 Ore 9.6.2015.
Comincia in salita il cammino del ddl scuola a Palazzo Madama: il governo è stato battuto sul parere di costituzionalità alla riforma proprio nel giorno in cui la commissione Istruzione avrebbe dovuto cominciare l’esame degli emendamenti. Con 10 voti contrari e 10 a favore il parere in commissione Affari Costituzionali del Senato non è infatti passato per il voto di Mario Mauro, senatore di Gal e presidente dei Popolari per l’Italia che nei giorni scorsi ha annunciato l’uscita dalla maggioranza. Ma il Pd, compatto, assicura: nessuna battuta d’arresto. La conseguenza è che il parere sarà rivotato in Aula, una volta che il provvedimento approderà all’esame dell’assemblea.
La presidente Finocchiaro ha votato «sì»
La presidente della commissione, Anna Finocchiaro, ha votato “sì”, contrariamente alla prassi che non vede i presidenti partecipare al voto. I senatori di Ncd, invece, non erano presenti al momento del voto: si tratta di Gaetano Quagliariello, Andrea Augello e Salvatore Torrisi.
Mauro: «Testo scritto male, va riscritto meglio»
«Il testo è scritto male – ha affermato Mauro, ex ministro della Difesa del governo Letta – e quindi propongo di fermarsi tutti a riflettere e di scriverla meglio». L’incidente di percorso arriva all’indomani della direzione del Pd in cui il premier segretario Matteo Renzi si è detto pronto a trattare sulla scuola. «Non ho problemi sui numeri – ha detto il premier -, posso fare la riforma della scuola anche domattina, anche spaccando il Pd, ma lo riterrei un errore politico, stessa cosa sulle riforme costituzionali». Di qui l’annuncio di un surplus di discussione, alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio: «Prendiamoci altri 15 giorni, discutiamo anche in ogni circolo del Pd. Per me nessun problema».
Pd: «Noi compatti e presenti, altri assenti»
«Il Pd era rappresentato in commissione Affari costituzionali da tutti i suoi componenti, che si sono espressi in maniera positiva sul parere da esprimere», ha commentato Doris Lo Moro, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionale. «È evidente che mancavano rappresentanti delle altre forze politiche di maggioranza. Si tratta a nostro parere, comunque, di un infortunio che non pregiudica in alcun modo il percorso della riforma della scuola a Palazzo Madama».
Marcucci: «Nessuna battuta d’arresto»
«Il ddl sulla Buona scuola continua il suo iter in Senato», le fa eco il presidente della commissione Cultura, Andrea Marcucci, renziano di ferro. «Non c’è nessuna battuta d’arresto per il voto della commissione Affari costituzionali. Abbiamo deciso di affrontare un confronto vero sugli oltre 2000 emendamenti, una scelta che dovrebbe essere salutata con favore dalle opposizioni. Certo confronto vero non significa passo indietro. Cominceremo a votare, una volta acquisito il parere della commissione Bilancio».