da Gilda TV, 24.6.2015
Renzi sfida le opposizioni, fiducia sulla scuola con poche concessioni.
È finita come si ventilava ormai da giorni: la riforma della scuola salta la commissione Istruzione e finisce nell’aula del Senato dove si attende che il governo ponga la fiducia.
Poi la riforma voluta da Renzi, farà un ultimo passaggio alla Camera per diventare legge entro fine mese.
Nel Pd potrebbero sfilarsi una manciata di dissidenti, si fanno i nomi di Tocci, Mineo, Ricchiuti, Ruta, ma il governo conta di spuntarla senza problemi. Anche perché la minoranza che fa capo a Bersani, guidati da Gotor, voteranno la fiducia, pure se non soddisfatti delle poche novità introdotte nel DDL.
E Fassina lascia il PD. “Non ci sono più le condizioni per andare avanti”.
Ma cosa Cambia nel DDL rispetto al documento licenziato dalla Camera?
Il comitato di valutazione che dovrà valutare i professori da premiare, sarà presieduto dal preside, da un membro esterno, i docenti passano da due a tre, ma restano lo studente e il
genitore. Al preside viene tolto il limite di mandato di sei anni e resta la chiamata diretta dei professori.
Il mondo della scuola reputa poche e di scarsa rilevanza le modifiche previste nel max-emendamento, che si riducono solo a una presa in giro.
Mentre l’onorevole Francesca Puglisi, relatrice del PD, dichiara che “Insistere sullo stralcio delle assunzioni dalla riforma della scuola è ‘una cosa insensata’, e conclude che ” i docenti capiranno dopo l’approvazione del DDL”.
Il presidente del Senato Grasso: “FIDUCIA? SAREBBE MEGLIO EVITARLA” .
Intanto continuano le manifestazioni di protesta spontanee e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda, il 23, 24 e 25 giugno, dalle 17 a pochi passi da Palazzo Madama.
Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, reputa il DDL scuola una legge dannosa e incostituzionale e definisce inammissibile la prepotenza con cui il governo sta agendo : “La scuola non è proprietà di un partito politico, o peggio ancora della maggioranza di un partito, ma appartiene a tutti. Porre il voto di fiducia in Senato sarebbe un colpo di mano molto grave e perciò – conclude il coordinatore della Gilda – rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica affinché intervenga per impedirlo”.
Si prevede una grande partecipazione alla manifestazione del 25 giugno che si terrà a Roma a Piazza Bocca della Verità e che si concluderà a Campo de Fiori.