Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola Venerdì, 24 Aprile 2015
Si parla della possibilità che il CSPI intervenga nel dibattito sul disegno di legge con l’obiettivo di modificarlo o addirittura di bloccarlo. La notizia è priva di qualunque fondamento.
Martedì 28 si svolgeranno le elezioni per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (in Sardegna si voterà il 29) e c’è molta attesa per gli esiti del voto che servirà per misurare ancora un volta il peso reale delle diverse sigle sindacali all’interno della scuola.
Secondo voci che si stanno diffondendo nei sociali network votare martedì è importante perchè il Consiglio potrebbe in qualche misura contrastare l’approvazione del ddl sulla scuola.
La voce è priva di qualunque fondamento per almeno due motivi.
Intanto va detto che l’esito del voto non sarà immediato e quasi certamente diventerà ufficiale fra qualche settimana. Senza considerare che ben difficilmente la prima convocazione del nuovo organo potrà essere effettuata prima di settembre.
Ma il motivo fondamentale è un altro.
L’articolo 22 del disegno di legge prevede in modo inequivocabile che i provvedimenti che derivano dal ddl (decreti legislativi previsti dall’articolo 21 ed eventuali altri decreti ministeriali o interministeriali collegati) non necessitano del parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Peraltro va anche detto che i pareri del CSPI sono per lo più non vincolanti e non obbligano quindi il Governo o il Ministero ad uniformarsi.
E’ pur vero che il CSPI ha sempre la facoltà di formulare pareri di propria iniziativa ma è davvero molto improbabile che, una volta insediato, possa in qualche misura intervenire sui contenuti del ddl.