Decreto 36/22. Mozione del Collegio dei Docenti dell’I.I.S. “M. Polo – Liceo Artistico” di Venezia

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 29.6.2022.

Gilda Venezia

Al Ministero della Pubblica Istruzione
 All’Ufficio Scolastico Provinciale di Venezia
 All’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto 
e p.c.
 Alle Organizzazioni Sindacali
 Agli Organi di Stampa 
Il Collegio dei Docenti dell’I.I.S. “M. Polo – Liceo Artistico” di Venezia, riunitosi in modalità telematica il 28 giugno 2022, in merito al Decreto Ministeriale n. 36/2022, su reclutamento e formazione degli insegnanti, esprime le seguenti considerazioni e richieste. 
Con la pubblicazione del Decreto Legge n. 36, in Gazzetta Ufficiale del 1° maggio, si interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola e su questioni che dovrebbero essere trattate all’interno del CCNL. 
Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali, sfuggendo a ogni confronto in sede parlamentare (gli emendamenti non intaccano la sostanza e il decreto sta per essere approvato con la fiducia anche alla camera dei Deputati) e con il mondo della scuola, che in questi anni ha avanzato proposte organiche e di qualità, nate dal confronto tra sindacati, associazione studentesche delle famiglie e associazioni professionali.
Il Governo prosegue imperterrito, nonostante lo sciopero del 30 maggio, le reazioni sindacali e delle associazioni di categoria, unanimemente contrarie. 

PER ATTUARE QUALE GRANDE RIFORMA? 

Si introducono per decreto le nuove modalità di reclutamento dei docenti: un percorso umiliante e senza fine per i futuri insegnanti, che dovranno, prima di accedere al concorso, farsi carico dell’acquisizione di ben 60 C.F.U., a cui seguiranno un anno di prova, test finale e l’inserimento in un sistema di formazione e controllo permanente. Per coloro che attualmente hanno superato gli ultimi Concorsi e hanno già acquisito i 24 C.F.U., nell’anno di prova, sarà concesso di raggiungere i 60 C.F.U. richiesti. 
Si prevede, inoltre, la “Formazione in servizio incentivata”. In pratica si riprende il concetto di formazione obbligatoria prevista dalla Legge 107/2015, prevedendo l’accesso – al momento su base volontaria (per modo di dire, visto il condizionamento dell’incentivo salariale) per chi è già in ruolo, ma obbligatorio per i neo-assunti -ad un percorso di formazione triennale che il docente svolge in ore aggiuntive rispetto a quelle di didattica in aula previste dalla normativa vigente. 
Si introduce l’ennesimo carrozzone, la scuola di alta formazione, che definirà i nuovi percorsi di formazione e si occuperà di accreditare e verificare le strutture che dovranno erogare i corsi, per garantirne la massima qualità, esplicitando che non potrà farne parte alcun docente della scuola (art. 44 comma 8).
Per trovare i fondi per questa riforma non sono previste risorse aggiuntive per il sistema italiano di istruzione: i soldi, come oramai da vent’anni a questa parte, sono ricavati sforbiciando di qua e di là. 
Il primo taglio sarà quello degli organici, che saranno ridotti di 9.600 unità entro il 2030, portando ad un risparmio, a regime, di 387.000.000 di € annui. 
Il taglio riguarderà soprattutto le cattedre di potenziamento, invece di mantenerle e di utilizzarle per arricchire l’offerta formativa e per ridurre il numero di alunni per classe. 
Per pagare la formazione ai docenti, che sarà a cura di Università o altri enti accreditati, si attingerà alla carta del docente. 
Dal 2024 si prevede un taglio di circa 120 euro, riducendo i 500 euro della carta del docente a 380 euro circa. Si toglie, quindi, ai docenti per pagare i formatori delle università e degli enti di formazione. 
Una formazione calata dall’alto, che drena risorse tagliando e togliendo ai docenti, frutto della volontà di perseguire risparmi svalorizzando l’ISTRUZIONE PUBBLICA. 
Il P.N.R.R. poteva essere il momento per INVESTIRE veramente nella scuola italiana, riducendo il numero di alunni per classe, che è il vero problema, e migliorando le condizioni generali del mondo dell’istruzione. 
Il Collegio chiede, dunque 
lo stralcio degli artt. 44454647 del Decreto Ministeriale n. 36/2022 e che le questioni del reclutamento e della formazione siano discusse con le parti sindacali e con le associazioni professionali. 
Chiede, inoltre: 
  • maggiori investimenti dei fondi del P.N.R.R. per ridurre il numero degli alunni per classe; 
  • il potenziamento degli organici docenti e A.T.A.; 
  • la non riduzione della carta del docente e la sua estensione ai docenti precari; 
  • il rinnovo del contratto di lavoro, oramai scaduto da tre anni e 4 mesi, con aumenti significativi.
Mozione approvata a grande maggioranza dal Collegio Docenti dell’”I.I.S. “M. Polo – Liceo Artistico di Venezia.
Decreto 36/22. Mozione del Collegio dei Docenti dell’I.I.S. “M. Polo – Liceo Artistico” di Venezia ultima modifica: 2022-06-29T15:29:35+02:00 da
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