TuttoscuolaNews, n. 1105 del 4.12.2023.
Ci sembra improbabile che il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, dopo avere annunciato quattro mesi fa un piano per fronteggiare la piaga dei diplomifici, portata clamorosamente alla ribalta dai due dossier di Tuttoscuola (Maturità: boom di diplomi facili e Il gran bazar dei diplomifici), abbia dimenticato o trascurato l’impegno annunciato in un tempestivo comunicato stampa, diffuso poche ore dopo l’uscita del nostro primo dossier.
Di questo sistema che, pur percentualmente molto contenuto nel numero di istituti paritari coinvolti rispetto al totale, da troppo tempo macchia la qualità del sistema di istruzione l’attuale ministro dell’istruzione non ha alcuna responsabilità.
Ma l’eventuale inazione o un eccessivo ritardo nel mettere in atto un piano di intervento potrebbe, invece, caricare anche il ministro Valditara di responsabilità che, anzi, sarebbe aggravata dall’avere dimostrato piena consapevolezza del deprecabile fenomeno e di avere assunto pubblicamente l’impegno a provvedervi. E il tempo passa, rischiando che anche per il corrente anno scolastico si ripetano quegli sporchi giochi (che iniziano con gli esami di idoneità per l’accesso al quinto anno).
I punti delineati a fine luglio dal piano ministeriale di contrasto ai diplomifici erano tre: integrazione dell’attuale normativa sugli istituti paritari, atti specifici dell’Amministrazione, controlli ispettivi in corso d’anno.
Dando per scontato che per i controlli ispettivi ci si sia attrezzati (l’USR Campania ad esempio disporrà in via straordinaria di almeno sei nuovi ispettori incaricati: è importante che abbiano le competenze giuste per andare a stanare i gestori infedeli, e non è cosa scontata), il piano Valditara potrebbe intervenire a integrazione della legge 62/2000 sulla parità scolastica, definendo meglio alcune criticità emerse dai dossier di Tuttoscuola, quali, ad esempio, i cosiddetti “studenti lavoratori”, le classi collaterali, il numero minimo di studenti per classe, esami di idoneità.
Buona parte del piano ministeriale potrebbe coincidere con le proposte contenute nel decalogo predisposto a suo tempo da Tuttoscuola sulla base degli approfondimenti esclusivi condotti.
Le integrazioni normative avrebbero applicazione per il prossimo anno scolastico, ma la tempestività di approvazione eviterebbe che un imperdonabile ritardo le faccia slittare oltre il 2024-25.
Ci auguriamo vivamente che sotto l’albero arrivi il piano, gradito al sistema sano dell’istruzione e certamente molto sgradito ai gestori degli istituti paritari opachi.
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