Nei mesi scorsi una docente di una Scuola Statale con sede in provincia di Piacenza ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un uomo e una donna che, eludendo la sorveglianza, sono entrati nell’edificio scolastico e l’hanno minacciata perché “colpevole” di aver richiamato una ragazzina che usava il cellulare durante le lezioni. La professoressa ha temuto per la sua incolumità anche nei giorni successivi e si è rivolta ai Carabinieri denunciando le due persone, probabilmente genitori della studentessa, gli inquirenti gli hanno anche chiesto un riconoscimento fotografico.
Ovviamente l’insegnante ha fornito una dettagliata relazione alle autorità scolastiche, chiedendo di applicare la circolare emessa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito lo scorso mese di febbraio, che esortava gli uffici a fornire l’assistenza dell’Avvocatura dello Stato in caso di episodi di violenza nei confronti dei docenti, un atto sollecitato dal Ministro Valditara che era stato accolto molto favorevolmente dalla categoria per troppo tempo lasciata sola, le indicazioni che arrivano da Roma non valgono per i docenti delle scuole statali che lavorano in Emilia, eppure proprio ieri la Camera ha approvato un progetto di legge specifico per inasprire e sanzionare chi aggredisce e minaccia i docenti.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito dichiara: “Speriamo che il Ministero faccia chiarezza su questo evidente disallineamento dei funzionari emiliano romagnoli è gravissimo che di fronte ad un fatto delinquenziale lascino solo una docente – continua il dirigente della Gilda degli Insegnanti – purtroppo riscontriamo che quando si tratta di assistere per qualsivoglia ragione i dirigenti scolastici vengono adottate tutte le premure possibili. Una politica scolastica incomprensibile i cui fautori e responsabili dovrebbero rendere conto”.