di Vincenzo Pascuzzi, ReteScuole 18.10.2016
– Agnese Renzi, moglie del Primo ministro ha abbandonato scuola e alunni, programmi ed attività didattiche per presenziare a un pur significativo appuntamento mondano.
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Docente o commensale?
di Giuseppe Sini – 18 ottobre 2016 – 18:23
Ho trascorso la totalità della mia attività lavorativa nel mondo della scuola in qualità di insegnante prima e di dirigente scolastico nella fase terminale della mia carriera. Credo di parlare, pertanto con cognizione di causa. Ho contestualmente ricoperto incarichi politici diversi: venticinque anni di amministratore comunale con ruoli significativi per una piccola comunità quale quella berchiddese: sindaco, vicesindaco, assessore comunale, assessore nella comunità montana ozierese.
Non ho approfittato degli incarichi ricoperti per ottenere i permessi garantiti dalle disposizioni legislative. I giorni richiesti per mandato amministrativo, nei cinque lustri, possono essere ricompresi nelle dita di una mano. Non essendo un politico di professione ho sempre considerato la funzione docente prioritaria rispetto al pur significativo ruolo di amministratore e di politico.
Il rispetto per il futuro degli alunni, per le famiglie e per la società di riferimento finiva per prevalere sui pur significativi impegni amministrativi. Bastava organizzare riunioni al di fuori degli impegni scolastici e ottimizzare tempistica e scadenze per assolvere dignitosamente alle molteplici funzioni.
Questa premessa scaturisce dallo sconcerto determinato dalla partecipazione della signora Agnese Renzi e del suo augusto consorte alla cena di gala organizzata dal presidente degli Usa Barack Obama.
La moglie del Primo ministro ha abbandonato scuola e alunni, programmi ed attività didattiche per presenziare a un pur significativo appuntamento mondano.
Non conosco le motivazioni che hanno indotto il dirigente ad acconsentire a questa richiesta. Presidente degli Stati Uniti e Presidente della bocciofila di quartiere rivestono a mio modesto avviso lo stesso rilievo ai fini dell’accoglimento dell’istanza.
I contribuenti, che concorrono mensilmente alla corresponsione degli emolumenti della professoressa Renzi, i suoi alunni e i rispettivi genitori sarebbero stati più orgogliosi se si fosse disimpegnata nello svolgimento della sua attività di docente allontanando per un momento le sirene della mondanità e della notorietà.
La circostanza che fosse ospite del presidente degli Stati Uniti non offre alcuna giustificazione ad una mancanza di tatto e soprattutto all’inosservanza della corretta deontologia professionale.