di Vincenzo Pascuzzi, Aetnascuola.it, 13.10.2018
– Infatti, da quando è entrata in vigore la cosiddetta “Buona Scuola” l’offerta formativa delle scuole statali pubbliche è peggiorata, con il grave rischio di non soddisfare il dettato costituzionale all’articolo 34 che recita come “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” aumentando la necessità di esodo verso le scuole private.
Granato (M5S): nuovo reclutamento
e nuova mobilità per cambiare la scuola
La regionalizzazione della scuola statale non esiste nel Contratto di Governo, e di conseguenza non si farà. Così il M5S all’indomani dell’allarme suscitato dal disegno di legge sull’autonomia del Veneto.
Reclutamento e mobilità: intervenire per salvare la scuola
Sono questi i due punti su cui ha intenzione di intervenire il M5S.
L’On. Bianca Laura Granato (suo è il disegno di legge per l’abolizione non solo della chiamata diretta dei docenti, ma anche degli ambiti territoriali) afferma che la situazione della scuola statale, dopo il rovinoso piano assunzioni della “Buona Scuola”, dopo la mobilità su algoritmo, dopo le svariate deroghe a tutto ciò che nel dettato normativo sembrava ineluttabile è questa
- 100.000 docenti di ogni ordine e grado interessati alla mobilità
- risorse pubbliche distratte da autentiche finalità pedagogiche e impiegate per indotti economici collaterali,
- ore di didattica perse per l’alternanza del nulla.
E dunque vanno modificati reclutamento e mobilità per salvare la scuola.
Docenti assunti dalle Regioni? M5S:
non è nel contratto di Governo, modificheremo reclutamento
Lo affermano le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle della commissione Cultura che sottolineano: “La causa profonda del deterioramento del nostro sistema d’istruzione è da imputare alla gestione scellerata del comparto scuola del precedente Governo PD.
Infatti, da quando è entrata in vigore la cosiddetta “Buona Scuola” l’offerta formativa delle scuole statali pubbliche è peggiorata, con il grave rischio di non soddisfare il dettato costituzionale all’articolo 34 che recita come “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” aumentando la necessità di esodo verso le scuole private. Siamo consapevoli che la materia è complessa e delicata perché coinvolge la formazione culturale dei nostri giovani e quindi il loro futuro.
Lavoreremo per un dialogo franco e aperto con tutti gli attori del mondo della scuola, sia a livello territoriale che nazionale, su tutte le questioni ancora oggi irrisolte e che necessitano di un intervento non più procrastinabile”.