– Infatti, da quando è entrata in vigore la cosiddetta “Buona Scuola” l’offerta formativa delle scuole statali pubbliche è peggiorata, con il grave rischio di non soddisfare il dettato costituzionale all’articolo 34 che recita come “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” aumentando la necessità di esodo verso le scuole private.

Granato (M5S): nuovo reclutamento
e nuova mobilità per cambiare la scuola

di redazione – 9 ottobre 2018

La regionalizzazione della scuola statale non esiste nel Contratto di Governo, e di conseguenza non si farà. Così il M5S all’indomani dell’allarme suscitato dal disegno di legge sull’autonomia del Veneto.

Reclutamento e mobilità: intervenire per salvare la scuola

Sono questi i due punti su cui ha intenzione di intervenire il M5S.

L’On. Bianca Laura Granato (suo è il disegno di legge per l’abolizione non solo della chiamata diretta dei docenti, ma anche degli ambiti territoriali) afferma che la situazione della scuola statale, dopo il rovinoso piano assunzioni della “Buona Scuola”, dopo la mobilità su algoritmo, dopo le svariate deroghe a tutto ciò che nel dettato normativo sembrava ineluttabile è questa

  • 100.000 docenti di ogni ordine e grado interessati alla mobilità
  • risorse pubbliche distratte da autentiche finalità pedagogiche e impiegate per indotti economici collaterali,
  • ore di didattica perse per l’alternanza del nulla.

E dunque vanno modificati reclutamento e mobilità per salvare la scuola.


Docenti assunti dalle Regioni? M5S:
non è nel contratto di Governo, modificheremo reclutamento

di redazione – 10 ottobre 2018
Comunicato M5S – “Crediamo necessario chiarire che nel campo dell’istruzione, la regionalizzazione non è prevista dal contratto di Governo. Allo stesso tempo è necessario e indispensabile rivedere sia il piano di reclutamento che le regole della mobilità del personale docente e non docente, avendo cura di assicurare la continuità didattica e soddisfare il fabbisogno di tutti i territori del panorama nazionale. Sono chiare le priorità di molte regioni italiane, ma non possiamo permettere che ognuno si scriva da sé le regole per le assunzioni dei docenti di ruolo e del personale non docente. Questo non deve pregiudicare, comunque, un certo grado di autonomia che ciascuna regione giustamente rivendica per una gestione interna ottimale delle risorse umane ad essa assegnate”.

Lo affermano le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle della commissione Cultura che sottolineano: “La causa profonda del deterioramento del nostro sistema d’istruzione è da imputare alla gestione scellerata del comparto scuola del precedente Governo PD.

Infatti, da quando è entrata in vigore la cosiddetta “Buona Scuola” l’offerta formativa delle scuole statali pubbliche è peggiorata, con il grave rischio di non soddisfare il dettato costituzionale all’articolo 34 che recita come “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” aumentando la necessità di esodo verso le scuole private. Siamo consapevoli che la materia è complessa e delicata perché coinvolge la formazione culturale dei nostri giovani e quindi il loro futuro.

Lavoreremo per un dialogo franco e aperto con tutti gli attori del mondo della scuola, sia a livello territoriale che nazionale, su tutte le questioni ancora oggi irrisolte e che necessitano di un intervento non più procrastinabile”.

.
.
.