di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 14.12.2019
– Sono troppe le ore di lezione scolastiche che vengono perse per svolgere alcune attività, anche quelle non condivise collegialmente, extracurricolari rispetto a quello che è stato regolarmente programmato ad avvio anno scolastico. Sono tanti i docenti che ritengono di essere ostacolati, dai propri dirigenti scolastici, nel loro lavoro curricolare, a causa di numerose interruzioni delle attività didattiche programmate, per favorire uscite didattiche, progetti, convegni, dibattiti, incontri con esperti, orientamento e altre attività, ma poi, oltre queste interruzioni delle attività curricolari, molto spesso i docenti vengono indicati come i veri responsabili degli insuccessi scolastici e dell’impreparazione dei propri studenti.
Ecco quante ore di lezione si perdono ogni anno
Le ore obbligatorie dei percorsi trasversali per le competenze e per l’orientamento spesso vengono svolte al posto delle ore curricolari. Si tratta di circa 30 ore annue nelle classi terze, quarte e quinte della scuola secondaria di II grado. Anche le ore dedicate, a partire dall’anno scolastico 2020/2021, all’educazione civica sono ore che si dovranno svolgere al posto delle ore curricolari, la stessa cosa le ore dedicate all’educazione ambientale. In alcune scuole i dirigenti scolastici impongono la pausa didattica, bloccando il normale andamento e svolgimento della programmazione, poi ci sono i numerosissimi viaggi di istruzione, i convegni che si svolgono la mattina a scuola, su temi importanti come il bullismo o la legalità, i progetti extracurricolari che in alcune scuole vengono svolti anche durante le ore di lezione.
Si interrompono le lezioni anche per svolgere recite di Natale o fare i precetti pasquali, tutto sembra essere messo in risalto, rispetto al lavoro che i docenti svolgono quotidianamente in classe per istruire i propri studenti, formarli ed educarli. Le attività organizzate dalla scuola, troppo spesso hanno la precedenza rispetto al normale lavoro che i docenti svolgono in classe.
Ogni classe in media perde fino a 60 ore l’anno per attività extracurricolari, calcolando anche le ore riservate alle tantissime gare culturali e sportive che coinvolgono gli studenti. Tra olimpiadi della matematica, della fisica o dell’informatica, i certamen latini, le gare di filosofia anche in lingua inglese, ogni giorno migliaia di studenti si dedicano a queste attività che si svolgono la mattina durante le lezioni.
Poi ci sono le attività di teatro e dei cori scolastici che si esibiscono durante le mattinate scolastiche, l’utilizzo degli studenti come stuart ai vari convegni che si tengono nelle scuole, tutto tempo scuola perso con l’autorizzazione da parte dei Dirigenti scolastici.
Lezioni curricolari perse influiscono sul rendimento
Molto spesso le lezioni curricolari perse, per consentire agli studenti di svolgere altre attività, influiscono negativamente sul loro regolare apprendimento e sulla loro preparazione globale.
La scarsa considerazione del lavoro svolto in classe dai docenti, la lotta, fatta da molti formatori ed esperti di scuola, contro la lezione frontale e la tradizionale didattica fatta dai docenti in classe, potrebbe essere una delle cause o, forse la principale, dei risultati penosi degli studenti italiani rilevati dall’OCSE PISA.
Se cosi fosse la colpa non sarebbe dei docenti incompetenti, ma dei Dirigenti scolastici che ritengono marginale il lavoro svolto in classe durante le ore curricolari e organizzano troppe attività extracurricolari.
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Docenti ostacolati nel lavoro curricolare e i deludenti risultati degli studenti ultima modifica: 2019-12-15T04:48:18+01:00 da