E adesso chi parla più ai ragazzi?

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Astolfo sulla luna, 1.11.2021.

Gilda Venezia

Da alcuni secoli agli adolescenti la nostra civiltà riserva un’educazione specifica; da qualche decennio gli adolescenti sono oggetto di speciali attenzioni psicologico/ affettive; col nuovo millennio certe “mode” fra adolescenti hanno iniziato a preoccupare il mondo adulto. Col passaggio infine all’era delle pandemie la virtualità ha ulteriormente ampliato il divario generazionale.

Come riallacciare alcuni fili del discorso – per quanto ostacolato da mascherine traballanti – ora che si è tornati a riveder gli sguardi?

Riprendere le lezioni come se nulla fosse successo? Approfittare dell’ “in presenza” per ritessere relazioni, magari utilizzando tutto il bagaglio di strategie didattiche attive a disposizione dei docenti più volonterosi? Sondare i loro reali interessi, magari improvvisando un questionario più o meno anonimo? E se dall’indagine scaturisse un provocatorio “abolizione del diritto d’aborto”? E se, fidandosi poco dell’anonimato, qualcuno avesse invece evitato di proporre “eliminazione degli omosessuali”?

Ma dai, i ragazzi non sono così perfidi come certi adulti, nessuno emulerebbe noti personaggi che, magari per farsi propaganda sul web, postano slogan un po’ “retro”.

Sarà, io che vivo a quotidiano contatto con loro non ne sono così sicuro e non soltanto perché qualche volta capita di leggere un po’ di cronaca adolescenziale colorata di nero.

E allora, perché quell’atteggiamento trionfale della “minoranza” dopo aver applicato la tagliola al disegno di legge contro l’omofobia approvato un anno or sono dalla Camera dei Deputati ed ora spedito definitivamente in soffitta grazie alla rigorosa applicazione dell’art. 96 del regolamento del Senato della Repubblica[1] da parte della presidentessa del Senato – professoressa di diritto ecclesiastico presso l’Università di Padova – Maria Elisabetta Casellati?

Perché un importante senatore, pur a capo di un piccolo partito nato dalla scissione di uno dei maggiori partiti, non era presente in aula? Da dove venivano i “franchi tiratori” che credevamo sepolti sotto le macerie della prima repubblica?

Beh, in effetti il Senato aveva o no tutto il diritto di affossare una legge approvata dalla Camera? Non abbiamo forse un modello costituzionale di bicameralismo perfetto, detto altrimenti paritario?

Ma chi ha impedito che l’ultima legge di revisione costituzionale, dopo la sua doppia approvazione da parte dalle due camere sovrane, venisse respinta dal popolo?

Sì, l’uomo è un animale vendicativo (senza offesa, dal latino vin-dices), quindi nel gioco democratico (vedi anche dialettica politica) era fisiologico che per una volta l’opposizione – forte dell’art. 7 della Costituzione – si prendesse la rivincita.

A parte la cosiddetta maggioranza, chi ha perso in quello che assomiglia molto ad un gioco al massacro? Le persone sessualmente “devianti” che potranno essere educate a collocarsi dalla parte “giusta”. Le donne che continueranno ad essere oggetto di “attenzioni” da parte dei “partner”. Infine i giovani che sapranno – alla luce dei luminosi esempi degli adulti e dei coetanei più agguerriti – orientarsi sessualmente in modo “pertinente”. Polonia ed Ungheria non sono poi così lontane.

E noi insegnanti allora, cosa s’ha da fare? Molto semplice, vai con le lezioni come se nulla fosse.

28 ott. 2021                                                                           Astolfo sulla Luna

[1]Proposta di non passare all’esame degli articoli.

  1. Prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un Senatore per ciascun Gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame.
  2. La votazione della proposta ha la precedenza su quella degli ordini del giorno.

(1) Articolo modificato dal Senato il 20 dicembre 2017.


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E adesso chi parla più ai ragazzi? ultima modifica: 2021-11-01T05:36:32+01:00 da
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