di Laura Virli, Il Sole 24 Ore, 25.1.2018
– La scelta sarà tra una delle tre tipologie proposte per la scrittura.
Come previsto dal Dlgs 62/2017, uno degli otto decreti attuativi della “Buona scuola”, già a giugno 2018 debutteranno le nuove regole per l’esame di fine “primo ciclo” che prevedrà tre scritti (una prova di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere) e un colloquio per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza.
Con una nota del 10 ottobre 2017 è stato avviato dal Miur un ciclo intenso di conferenze di servizio su tutti i territori per accompagnare le scuole verso il nuovo esame.
Tra le numerose novità, i candidati si troveranno ad affrontare nuove tipologie di prove scritte. In particolare, per la prova di italiano (articolo 7 del Dm 741/2017) le tracce faranno riferimento alle seguenti tipologie:
- testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l’argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia;
- testo argomentativo, che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di svolgimento;
- comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione.
Questo non significa che scomparirà il “tema”; succederà che, in pratica, gli studenti non potranno esprimersi “in libertà”; potranno farlo all’interno di una delle tre tipologia di scrittura.
Inoltre la prova potrà essere strutturata in più parti riferibili alle tre tipologie e inserite in maniera combinata all’interno della stessa traccia.
La commissione predisporrà almeno tre terne di tracce. Nel giorno della prova la commissione sorteggerà la terna di tracce e ciascun candidato svolgerà la prova scegliendo una delle tre tracce sorteggiate.
La task force per arginare le carenze linguistiche degli studenti
Il 10 luglio 2017 la ministra Fedeli ha nominato un gruppo di lavoro, coordinato dal professor Luca Serianni, tra i maggiori linguisti italiani, con lo scopo di migliorare le competenze nella lingua italiana. Il lavoro del gruppo di esperti si è inserito nel contesto di accompagnamento e di lavoro preparatorio programmato dal Miur, partendo dalla rivisitazione delle prove d’esame: prima lo scritto di italiano di terza media, poi quello della maturità. E il 17 ottobre 2018 è stata pubblicata la nota 892 del Miur che ha accompagnato un documento di orientamento, redatto dalla task force ministeriale, per la formulazione delle tracce della prova di italiano all’esame di terza media.
Le linee guida per la predisposizione della prova scritta di Italiano
Nel documento allegato alla nota 892 vengono analizzate distintamente, per ciascuna tipologia, le competenze linguistiche (comprensione, lessico, ecc.) che si intendono rafforzare negli alunni, fornendo altresì ai docenti suggerimenti per la definizione delle tracce e corredando ogni tipologia con esempi concreti.
La commissione può, in ogni caso, scegliere liberamente quali tipologie di prove proporre nell’ambito di quelle previste dalla normativa e può definire le tracce tenendo conto delle indicazioni nazionali e anche delle situazioni specifiche delle singole scuole (presenza di studenti con Bes o Dsa, di studenti di recente immigrazione o di situazioni di particolare disagio sociale).
Il documento, oltre a fornire ai docenti spunti operativi per la predisposizione delle tracce d’esame da parte delle singole commissioni, vuole favorire momenti di riflessione per orientare la quotidiana attività didattica.
Meno temi più riassunti
A prescindere dalle prove d’esame la task force ha, infatti, invitato i docenti a far svolgere, in tutti e tre gli anni della scuola media, l’esercizio del riassunto (da testi letterari, scientifici, divulgativi o anche da articoli di giornale opportunamente selezionati). Questo perché la tecnica del “riassunto” presenta requisiti formativi importanti per “allenare” i ragazzi a strutturare un testo, e poter superare brillantemente le prove d’esame impostate sulle nuove modalità di esecuzione.
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