Esami di Stato in presenza. Così non ci stiamo

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 20.5.2020

– Gilda non ha firmato il protocollo d’intesa sulle misure

proposte dal governo per gli esami di stato del II ciclo in presenza

La Gilda degli Insegnanti, invitata il 19 maggio per la firma del protocollo d’intesa presentato dal Ministero dell’Istruzione sulle misure finalizzate per garantire il regolare svolgimento degli esami conclusivi di stato 2019/2020, ha preso atto che il testo sottoposto alle OO.SS. è risultato ancora inadeguato per  garantire a salute dei lavoratori e degli studenti.

Rispetto al testo iniziale dell’intesa ci sono stati indubbi miglioramenti (la sanificazione operata da terzi, il ruolo delle RSU e del RLS, il riconoscimento delle situazioni di lavoratori “fragili”), ma il “Documento tecnico sulla rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di stato  nella scuola secondaria di secondo grado” predisposto da Comitato Tecnico Scientifico, documento di riferimento per l’intesa,  è risultato ancora insoddisfacente e contraddittorio, soprattutto in relazione alle disposizioni prescrittive previste in altri comparti dei servizi pubblici e privati e del commercio.

La delegazione della Gilda aveva in particolare chiesto:

  • L’eliminazione nell’autocertificazione da consegnare all’entrata della scuola del riferimento relativo alla febbre del dichiarante. Abbiamo chiesto che, come avviene in altri contesti nel periodo di emergenza COVID 19, che la febbre fosse misurata da operatori formati mediante termo scanner. L’autocertificazione proposta dal CTS appare del tutto funzionale per liberare l’Amministrazione e la Dirigenza Scolastica dalle specifiche responsabilità accollandole al dichiarante.
  • La possibilità di chiedere volontariamente da parte dei membri delle commissioni e dei lavoratori della scuola impegnati nelle operazioni d’esame il test sierologico nel periodo precedente all’inizio degli esami. Anche se il test non dà garanzie rispetto all’esistenza effettiva del contagio attivo, rappresenta in ogni caso uno strumento di accertamento dello stato di diffusione epidemiologico propedeutico ai tamponi. Sarebbe stata una grande occasione per raggiungere a livello nazionale una massa importante di lavoratori, cittadini e studenti con un fondamentale screening anche per particolari fasce di età, fatto richiesto in più occasioni dai tanti esperi virologi interpellati negli ultimi due mesi.
  • La presenza costante di personale qualificato sanitario o della Croce Rossa Italiana nelle sedi di esame per la verifica concreta dell’applicazione delle norme previste dal protocollo.

A queste richieste l’Amministrazione ha detto di no.

La mancata sottoscrizione non deve essere interpretata come una rottura con le altre OO.SS. o con il Ministero. Confidiamo che si avvii nuovamente un dialogo positivo su tali temi soprattutto in vista dell’apertura problematica del prossimo anno scolastico. I protocolli di sicurezza possono e devono essere migliorati.

Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Esami di Stato in presenza. Così non ci stiamo ultima modifica: 2020-05-20T09:33:27+02:00 da
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