Ecco il testo del comunicato stampa che compare su Facebook, redatto su carta intestata del Miur.
“#labuonascuola ha un’ambizione. Anzi no. #labuonascuola ha una pretesa: rispondere alle esigenze degli studenti. Che poi tradotto vuol dire: essere all’altezza della loro idea di futuro. E questa pretesa nasce dalla convinzione che tutto ciò che viene ‘speso’ oggi per la scuola è un investimento per il Paese”. Lo scrive su Facebook Davide Faraone, Sottosegretario all’Istruzione, nel secondo di una serie di post, dal titolo “La scuola che cambia”, che spiega i dettagli del ddl “La Buona Scuola”.
“Gli studenti sono al centro di questo disegno di legge. Potranno costruire – continua – il proprio curriculum opzionale in base a ciò che ritengono utile per il loro domani. Ci saranno scuole che attiveranno corsi di lingue orientali su richiesta dei ragazzi o altre che inseriranno corsi di diritto. In questo modo gli studenti avranno un ruolo fondamentale nel determinare il Piano dell’offerta formativa della loro scuola, che altro non è se non la “dichiarazione d’intenti”, il manifesto programmatico di ogni istituto, nel quale vengono definiti gli obiettivi della singola scuola e le risorse a disposizione per raggiungerli. Il Piano dell’offerta formativa sarà elaborato dal collegio dei docenti su spinta del dirigente scolastico ma sarà approvato dal consiglio d’istituto all’interno del quale sono inclusi studenti e genitori. Chi prima d’ora aveva dato tanta responsabilità ai ragazzi e alle ragazze? Noi lo facciamo perché crediamo che siano legittimati a dire la propria sul loro percorso”.
“Saranno circa 2.500 gli studenti delle scuole superiori di secondo grado – aggiunge il Sottosegretario – che faranno parte del comitato per la valutazione dei docenti. E con loro anche circa 14.500 genitori in tutti gli ordini scolastici. Avranno il compito di individuare i criteri secondo i quali verranno distribuiti i fondi – 200 milioni, circa 20 mila euro per ogni istituto – per la valutazione del merito degli insegnanti. Ovvero quanto questi riescano a valorizzare l’innovazione nella didattica o lo sviluppo di buone pratiche, per esempio, o come lavorino nei consigli di classe per combattere la dispersione scolastica”.
“Ma obiettivo de #labuonascuola – scrive Faraone – è anche il coinvolgimento dei territori: maggiore apertura, maggiore partecipazione delle comunità in cui si trovano gli istituti, maggiore coinvolgimento delle imprese, sempre più connesse alle scuole grazie all’attivazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Più partecipazione vuol dire anche più inclusione. #labuonascuola non fa distinzioni tra i suoi studenti e mette in atto qualsiasi iniziativa che possa agevolare l’inserimento e l’accoglienza di tutti. Ci saranno corsi e laboratori per aiutare i ragazzi stranieri a imparare l’italiano, realizzati in collaborazione con gli enti locali, le famiglie e i mediatori culturali. Pensate che ostacolo può rappresentare la lingua per chi arriva in un nuovo Paese e non riesce a stare al passo con gli altri perché non riesce a comunicare al meglio. Abbattiamo muri per aprire le strade all’inclusione”.
“Via anche gli steccati ideologici. #labuonascuola – conclude il Sottosegretario – insegna ai ragazzi ad avere rispetto dell’altro, chiunque esso sia: promuove la parità tra i sessi, previene la violenza di genere e tutte le discriminazioni. Vogliamo una scuola incubatrice di cittadini consapevoli e responsabili. E per diventarlo servono sì buoni libri, ma anche ottimi maestri e una vita che sia d’esempio ogni giorno”.
Link: https://www.facebook.com/DavideFaraone/posts/882783885110243