Giallo sul ritardo del decreto scuola, in allerta i lavoratori delle pulizie

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di Valentina Santarpia,  Il Corriere della sera, 25.10.2019

– Il decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta. Forse i ritardi legati alla procedura per assumere i lavoratori delle pulizie: 11263, a fronte dei 16 mila che sarebbero attualmente impiegati.

«Sono in atto confronti continui alla presidenza del Consiglio e fra i ministeri per accelerare le pratiche»: così assicura Luigi Gallo, presidente della VII commissione cultura della Camera, a Orizzonte Scuola. Ma c’è ansia nel mondo della scuola per il ritardo che sta contrassegnando la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto scuola, atteso da migliaia di aspiranti insegnanti ma anche da circa 12 mila lavoratori delle pulizie che, grazie a questo decreto, dovrebbe entrare in ruolo il 1° gennaio 2020. Eliminato dalle procedure di assunzione il colloquio orale, che avrebbe rallentato le operazioni, i lavoratori, per entrare nella graduatoria, dovranno aver un servizio per almeno dieci anni, ed essere assunti in qualità di dipendenti a tempo indeterminato da ditte titolari di contratti per le pulizie delle scuole. Un cambiamento importante per la gestione delle pulizie scolastiche, che dovrebbe dopo anni interrompere quella spirale di appalti che ha reso le nostre scuole spesso sporche e trascurate.

I requisiti

Il titolo di studio minimo dovrebbe essere quello obbligatorio, ed è indispensabile che gli assunti siano puliti dal punto di vista penale, in particolare per alcuni reati: si prevede che non possa partecipare il personale escluso dall’elettorato politico attivo, nonché coloro che siano stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente rendimento insufficiente o dichiarati decaduti per aver conseguito la nomina o l’assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insanabile, ovvero licenziati ai sensi della normativa vigente o contrattuale. L’esclusione dalla procedura riguarda anche i soggetti condannati per reati in materia di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope e ai condannati per taluno dei delitti contro la persona per i quali sono previste le pene accessorie di cui agli art. 600 septies. e e 609 novies del codice penale,nonché gli interdetti da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine o grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate abitualmente da minori. Infine, si prevede che è integrato il reato di falso di cui all’art. 495 del codice penale nel caso in cui i soggetti, ai fini della partecipazione alla procedura di stabilizzazione dichiarino o attestino falsamente la sussistenza dei requisiti richiesti per accedere alla procedura stessa.

Gli esclusi

Ma sono proprio questi requisiti ad aver escluso dalla graduatoria finale almeno 4 mila lavoratori: secondo i sindacati di base, dovrebbero essere inseriti tutti i lavoratori nella graduatoria per le assunzioni. E anche il deputato di Italia Viva Silvia Fregolent, stima che 7000 lavoratori in tutta Italia rischino il licenziamento: «Anche in Piemonte ad a Torino stanno per essere licenziati moltissimi addetti al decoro ed alla pulizia degli istituti scolastici dipendenti di aziende private affidatarie degli appalti. Tutto questo a causa della Legge di Bilancio, approvata dalla precedente maggioranza e dal precedente governo, che ha sancito il processo di internalizzazione di tali servizi senza però prevedere parametri efficaci per ricollocare e garantire l’attuale personale impiegato».

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Giallo sul ritardo del decreto scuola, in allerta i lavoratori delle pulizie ultima modifica: 2019-10-26T05:51:56+02:00 da
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