di Elena Iacuzio, dal profilo FB La nostra scuola, 27.8.2021.
Il fatto che Giannelli disquisisca sugli indegni stipendi dei docenti italiani, naturalmente sempre in modo sprezzante, è già di per sé inaccettabile. Il fatto che lo faccia parlando di docenti “che fanno le proprie ore e poi vanno via” (!?) introducendo di fatto il principio del lavoro a cottimo, sfiora il ridicolo. Fare le proprie ore di lavoro, farle con professionalità è già intrinsecamente più che sufficiente, se non contingente, sempre se Giannelli riesce a comprendere che lavorare in classe E’ ciò che conta nella scuola.
Ma evidentemente le mansioni da galoppino del Ds (tra l’altro pagate con il Fis), per Giannelli, sono l’eterna fissazione sulla quale si avvita inutilmente. Mi dispiace sottolineare banalità indigeste, ma sarebbe il caso di rendersi conto che una scuola senza Ds va avanti (anche tra mille difficoltà) e funziona, come ho avuto modo di osservare nella mia esperienza lavorativa. Viceversa senza quelle “ore”, dopo le quali si va via (forse Giannelli pretende che si rimanga a dormire in sala prof.), la scuola si ferma. Questa visione dirigenziale necessaria, quasi sacra, è un falso assoluto, propinato con indefessa costanza da questi figuri dell’Anp desiderosi di fare cassa e di esercitare poteri sempre più ampi ma, stranezze della vita, sempre più privi di responsabilità. Mi sorge anche l’obbligo di rimarcare quanto sia diventato trito questo paragone eternamente proposto con la Finlandia. Basta! Se Giannelli ha bisogno, possiamo spedirgli un libro di Geografia di scuola media, in modo che possa tentare di comprendere che il su detto paragone, tra sistemi scolastici poi, è di una stupidità senza fondo.
Mi sembra sia chiaro il tentativo di sminuire e marginalizzare il lavoro degli insegnanti. L’intenzione, mal celata, è quella di rendere l’insegnamento come attività accessoria. E in effetti lo è quando si riduce la scuola ad azienda.
Ultima chiosa: il costo della vita è enorme anche in Italia, se Giannelli non ci crede provi a campare con lo stesso nostro stipendio, per esempio a Milano.
“Quello che si tende a dimenticare quando si fanno i confronti tra gli stipendi sul fronte europeo è il costo della vita. Prendiamo la Finlandia. In Finlandia i…