dal blog di Gianfranco Scialpi, 7.5.2024.
Gli orientatori. La scelta rimanda a uno sfondo culturale. Nessuna sorpresa
Gli orientatori. Articolo di un gruppo professionale
Gli orientatori. La nuova figura professionale è analizzata da un’ interessante lettera inviata a tecnicadellascuola.it. Ovviamente l’attenzione non può abbracciare tutto il campo colonizzato da questa nuova figura. L’aspetto analizzato riguarda l’approccio verso lo studente. In particolare l’attenzione è posta sul processo evaporato dell’insegnamento/apprendimento che certifica la fine della scuola. Ecco qualche passaggio.
L’orientatore «non è più l’insegnante che sa e decide quali sono le conoscenze importanti che gli studenti devono acquisire; coerentemente con ciò, non è più compito dell’insegnante quello di verificare se gli studenti possiedono o meno certe conoscenze e abilità, né quello di aiutarli in tutti i modi ad acquisirle e a rielaborarle. Semplicemente, l’insegnante deve valorizzare quello che lo studente sa (fare) già: in questo senso deve diventare facilitatore, orientatore, e agevolare la personalizzazione degli apprendimenti, naturalmente “autonomi” e “trasversali” e quanto più possibile “non cognitivi… ’ideologia del “capolavoro”, così come quella dell’ “orientamento”, prevede che gli studenti non vadano aiutati dall’insegnante ad acquisire le conoscenze e le abilità che non hanno; no, quello che già sanno e che arriva dall’ “apprendimento autonomo” – e qui magari si tira fuori del tutto a sproposito la teoria dei diversi tipi di intelligenza, senza tra l’altro interrogarsi sulla validità educativa delle fonti da cui quell’apprendimento deriva – è sicuramente sufficiente e auto-conclusivo: va solo riconosciuto, valorizzato, orientato»
La lettura dall’alto non sorprende
In filosofia, e non solo, esiste una regola: ogni vicenda rimanda a una metafisica. Detto in termini più semplici: non esiste alcuna azione umana che non sia mossa da uno sfondo filosofico o culturale. Anche l’apparente oggettività della scienza nasconde sempre una lettura alta. Ogni evento rimanda alla sua orizzontalità, ma per essere compreso pienamente deve essere cola anche la sua verticalità (metafisica).
Fatta questa premessa, non sorprende questa lettura. E’ coerente con quanto la destra al governo è impegnata a realizzare i suoi obiettivi. Può essere dubbia, ma è una decisione di un dicastero che discende anche s eindiretatmente dal voto democratico. Questa rivoluzione da destra si declina nella punizione, nel merito, nella sacralità dell’italianità.
Nel caso specifico è possibile discendere la lettura dell’orientatore dalla concezione conservatrice sull’educazione/formazione scolastica. Nel lontano 1994 L. Rondanini sintetizzava, parlando del diritto allo studio «Questa concezione muoveva dalla prospettiva secondo la quale gli uomini erano dotati di diverse capacità e il compito di ognuno è utlizzarle al meglio» e, aggiungo, con il supporto di un orientatore.
Ovviamente la destra pone attenzione anche alla concezione liberale, dove sono garantite uguali opportunità con la scuola aperta a tutti (art. 34 Costituzione). Il problema è una diversa considerazione di quella democratica dove invece la Repubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli alla piena formazione umana (art. 3 comma 2 Costituzione).
In conclusione siamo di fronte a un’impostazione più adattativa che promotrice della scuola.
Gli orientatori. La lettura dall’alto di una scelta coerente ultima modifica: 2024-05-07T13:24:05+02:00 da