di Linda Tramontano, Professionisti Scuola Network, 24.3.2020
– E’ trascorso un mese da quando le scuole sono state chiuse nelle zone rosse del Nord Italia per poi arrivare al 4 marzo scorso alla sospensione didattica di tutti gli istituti scolastici sul territorio nazionale, da allora il Ministero dell’ Istruzione ha avviato la procedura della didattica a distanza (DAD) istituendo una pagina web per fornire il supporto necessarioal lavoro dei dirigenti scolastici, del personale e degli insegnanti nei percorsi didattici a distanza per tutti gli alunni compresi quelli con disabilità.
Indubbiamente non è facile essere alunni né tanto meno essere docenti in questa fase di emergenza Covid 19. C’è la consapevolezza che i docenti, alla stregua dei propri alunni, siano sottoposti a uno stress emotivo dettato oltre che dal momento anche da situazioni familiari non facili per tanti.
Ma da educatori, si rendono conto che la loro priorità debba essere quella di non perdere il contatto con i loro studenti, i quali hanno necessariamente bisogno di punti di riferimento in questo momento in cui la classe virtuale ha sostituito quella in presenza.
Un articolo sul Sole 24 ore analizza i dati ottenuti dal monitoraggio fatto partire la settimana scorsa dal Ministero dell’Istruzione in cui veniva chiesto ai dirigenti scolastici di rispondere a 24 domande (dall’anagrafica dell’istituto alla dotazione tecnologica, dai device in possesso delle famiglie alle attività a distanza messe in campo). I risultati saranno resi pubblici a breve, sembra comunque che il 93% sia raggiunto da qualche forma di attività da remoto in questo periodo, anche se queste includerebbe le forme più varie di comunicazioni come l’uso di piattaforma on line, messaggi via posta, chat, telefono. Emerge inoltre che l’82% degli istituti si sia cimentata con le lezioni online solo dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus. A fronte del 18% che lo aveva già fatto in passato. Nelle ultime statistiche dell’Indire, risultavano 20mila docenti in formazione, 90 webinar organizzati, 400mila visualizzazioni delle pagine dedicate, una nuova sezione tutorial e materiali organizzata per il I ciclo e il II ciclo perché necessità e bisogni sono diversi a seconda dell’età e delle esigenze degli alunni. Tutto ciò a dimostrazione che la scuola sta vivendo in forma attiva il momento e sebbene siano molte le difficoltà riscontrate da parte di docenti poco consoni all’uso delle innovazioni didattiche e che rappresentano come affermato anche dalla ministra Azzolina, una parte minoritaria, tutti i docenti non hanno esitato a rimboccarsi le maniche e a coinvolgere gli alunni nella DAD.
L’ipotesi che le scuole non riapriranno è un timore che con lo scorrere del tempo sta diventando realtà e per la prima volta i docenti dovranno adottare dei sistemi valutativi mai previsti sin d’ora, creando non poche perplessità.
Si attendono dei precisi riferimenti anche se in una sua intervista la ministra ha chiarito che la valutazione non debba essere sentita in modo ossessivo e identificata esclusivamente con il voto. Quanto ribadito dalla ministra è già stato recepito dai docenti che in questi giorni stanno tenendo dei Consigli di Classe in video conferenza, procedendo anche alla rimodulazione della DAD, in modo adattarla ad eventuali nuovi scenari che non prevedano il rientro in classe. Una eventualità, questa, che ormai è più che mai una possibilità concreta, che dovrà essere tenuta in conto nella valutazione finale degli studenti e che necessariamente dovrà tenere conto anche del loro curriculum scolastico, per l’impegno adoperato in piattaforma e-learning e anche per le verifiche che verranno somministrate.
Agli alunni della classe terza della scuola secondaria di primo grado e a quelli di quinta di secondo grado che dovranno sostenere gli esami, sarà garantita la presa in considerazione anche del percorso scolastico degli anni precedenti, altrimenti sarebbe impossibile poter dare origine ad una valutazione equa e meritevole.
Nessuno avrebbe voluto vivere questo scenario ma c’è una consapevolezza, quella che i docenti ancora una volta non si sono tirati indietro e soprattutto sono scesi in campo continuando a tenere per una mano i loro alunni e nell’altra il loro privato, entrambi sconvolti dall’arrivo di questo nemico invisibile.
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Grazie all’impegno dei docenti il 93% degli alunni è stato raggiunto dalla didattica a distanza ultima modifica: 2020-03-25T05:18:42+01:00 da