di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 23.2.2016
– Il ministero dell’Istruzione ha convocato per domani mattina (mercoledì) i sindacati della scuola per parlare di valutazione e risorse premiali. Dopo le polemiche per il ritiro frettoloso della nota dell’Usr Veneto, che aveva dato prime indicazioni operative per evitare le “meline”, e la denuncia di questo giornale, i vertici di viale Trastevere si svegliano e assicurano che la legge 107, per quanto riguarda la valorizzazione dei docenti, sarà puntualmente attuata.
L’auspicio di un intervento del Miur era stato sottolineato immediatamente dalla responsabile Scuola del Pd, Francesca Puglisi: «È vero in alcuni territori ci sono resistenze sindacali nel comporre i comitati di valutazione, che servono a tracciare in modo partecipato i criteri premiali che, poi, il dirigente scolastico dovrà applicare nel dare il bonus ai prof migliori – ha sottolineato -. Per questo il boicottaggio che sta avvenendo è incomprensibile».
«Attuare la legge 107»
Parlando a Scuola24, la senatrice Puglisi evidenzia la ratio del percorso che ha portato a introdurre, nella riforma Renzi-Giannini, il fondo da 200 milioni di euro l’anno per premiare i docenti: «Questi fondi sono aggiuntivi rispetto agli scatti d’anzianità, e servono proprio a sperimentare un modello di valutazione del corpo insegnante, dopo i diversi tentativi del passato, tutti naufragati». In pratica, l’esecutivo «ha scelto un processo dal basso verso l’alto, coinvolgendo tutti gli attori e gli organi della scuola, sia quelli collegiali, che quello individuale, cioè il preside». Insomma, ha spiegato Puglisi, «noi vogliamo che lo stesso mondo della scuola costruisca, insieme, un proprio modello di valutazione che il Miur, poi, al termine del triennio di riferimento (2016-2018) traduca in apposite linee guida».
«Niente passi indietro»
A questo punto, anche in seguito al lungo percorso di gestazione e varo della riforma, non ci possono più essere «passi indietro». «Ascolteremo tutti, discuteremo, approfondiremo le varie questioni posti dal sindacato, ma la cultura della valutazione non può più restare ai margini della scuola italiana – ha aggiunto la senatrice dem -. Del resto, le risorse premiali (i 200 milioni) servono proprio a valorizzare l’impegno dei prof dimostrato in classe, anche attraverso una didattica innovativa. Non possono essere distribuiti a pioggia, indistintamente. La legge 107 sul punto è molto chiara: non sono scatti d’anzianità, ma fondi aggiuntivi per premiare, appunto, il merito».