il Dolomiti, 7.10.2018
– Avevano comunicato l’intenzione di istruire personalmente il figlio. La scuola aveva fatto segnalazione alla Procura, ma il processo ha dimostrato che l’obbligo vale solo per le elementari
ROVERETO. Le scuole elementari le ha frequentate fino alla quinta, ma delle medie ha fatto solo un quadrimestre. I genitori di un ragazzino trentino hanno deciso di educarlo in casa e per segnalare la propria intenzione hanno scritto all’istituto. E l’istituto scolastico ha avvisato la Procura della Repubblica che ha fatto partire l’indagine.
In un primo momento ai genitori è stato recapitato un decreto penale di condanna di 20 euro, una semplice multa. Ma la famiglia si è opposta e ha chiesto che fosse celebrato il processo. Lì hanno dimostrato che non si trattava di assenze ingiustificate, che il loro figlio non rimaneva a casa a giocare alla playstation ma che veniva educato dagli stessi genitori e da altri professionisti.
Insomma, non è il caso di una famiglia problematica che trascura la formazione e l’educazione dei figli, ma una famiglia in grado di provvedere anche economicamente alla cura della prole. Ma la legge cosa dice? L’avvocato della difesa ha fatto luce sulla norma che prevede sì l’obbligo, ma solo per il ciclo della primaria, ovvero le elementari. Per le medie, l’attuale ciclo secondario. La legge del 1962 aveva equiparato elementari e medie, estendendo l’obbligo, ma quella legge è stata poi abrogata da una norma successiva che non fa nessun riferimento all’obbligo.
Il giudice, in forza del diritto, ha assolto la famiglia, decretando che per le scuole medie non c’è alcun obbligo scolastico. Una sentenza che non potrà però valere come giustificazione per gli studenti che ‘marinano’ la scuola. Per questi l’assenza continuerà ad essere ingiustificata.
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