Polemiche negli Stati Uniti per i rischi sui bambini e sulgi adolescenti
La Stampa 18.8.2015.
La campanella dovrebbe suonare più tardi anche nelle scuole italiane. «Anche se questo potrebbe comportare numerosi problemi organizzativi per le famiglie. L’ideale sarebbe iniziare alle 10, e se proprio non si può ritardare l’ingresso in classe, nelle prime ore bisognerebbe programmare attività come l’educazione motoria». Lo spiega all’AdnKronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani, che appoggia l’appello dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani per tutelare il sonno dei giovanissimi. «La mente dei ragazzini si “accende” dopo le 10, dunque sarebbe bene tenerne conto. Inoltre il sonno è importante per tutti, piccolini e adolescenti».
Gli scienziati statunitensi hanno esaminato 39.700 scuole pubbliche (medie e licei) americane: in media l’inizio delle lezioni è alle 8.03. Gli adolescenti che non dormono abbastanza finiscono – avvertono i ricercatori – per accumulare peso, non fare abbastanza attività fisica, soffrire di sintomi depressivi e adottare abitudini insidiose (alcol, fumo e abuso di sostanze), accumulando brutti voti a scuola. La ricetta per evitare tutti questi problemi è semplice, almeno all’apparenza: gli adolescenti dovrebbero poter riposare circa 8,5-9,5 ore a notte, per migliorare salute, qualità della vita e voti in pagella.
Come fare? Tutti gli adulti possono giocare un ruolo importante: i primi sono i genitori. Gli esperti dei Cdc li invitano a fissare orari regolari per andare a letto e svegliarsi al mattino, senza troppe alterazioni nei fine settimana. «Un aspetto raccomandato per tutti: bambini, adolescenti e adulti». Se i ragazzi hanno un orario da rispettare, finiscono di sicuro «per dormire più a lungo rispetto ai coetanei» liberi di andare a nanna quando vogliono. È bene poi ridurre la luce in cameretta di sera e di notte, anche quella dei dispositivi elettronici come pc, telefonini e tablet: disturba il sonno. Anche l’uso della tecnologia è nemico di Morfeo, dopo una certa ora. L’invito ai genitori è quello di bandire i telefonini la sera e di toglierli dalla cameretta. Ma anche di rivolgersi ai dirigenti scolastici locali per sollecitare un “ritardo” nell’avvio delle lezioni.
E se gli esperti dei Cdc sottolineano come un sonno insufficiente abbia riflessi importanti sulla salute e la performance dei ragazzi, il pediatra si dice d’accordo. Per sapere quanto dovrebbe dormire il proprio figlio, «basta osservare cosa fa il giorno dopo: dorme a sufficienza – prosegue il medico – se quando va a letto si addormenta subito e il giorno successivo non ha sonnolenza o mal di testa e non sbadiglia».
Farnetani invita dunque la scuola italiana a tener presente i ritmi cronopsicobiologici degli alunni: «Fino alle 10 sono ancora nella fase del risveglio, dunque non vanno mai programmati compiti in classe o spiegazioni complesse. Gli alunni capiranno meglio la spiegazione dalle 11 all’una». Insomma, se proprio non si può intervenire sull’inizio delle lezioni, una più attenta programmazione potrà essere utile a “disegnare” una scuola più a misura di studenti.
Il pediatra: “La scuola inizia troppo presto, studenti più smart dopo le 10” ultima modifica: 2015-08-18T23:21:42+02:00 da