di Francesco Sylos Labini, Roars, 5.6.2024.
Pubblichiamo le slides dell’intervento di Francesco Sylos Labini alla tavola Rotonda su “Iperautorialità e riviste predatorie” tenutasi il 29 maggio 2024 presso la Facoltà di Economia Roma ed organizzato da organizzata da AMASES (amases.org). Partecipanti: Santo Fortunato, Indiana University Giulia Iori, Università Ca’ Foscari Venezia Marco Malgarini, ANVUR Angelo Pezzullo, Università Cattolica Francesco Sylos Labini, CREF Modera: Marco Li Calzi, Università Ca’ Foscari Venezia
When a measure becomes a target: I sistemi di valutazione performance based che premiano e promuovono sulla base di indicatori quantitativi il cui soddisfacimento finisce per diventare lo scopo. Un sistema di valutazione basato su publish or perish ha dato luogo ad una serie di comportamenti che stanno seriamente modificando il processo scientifico, l’editoria scientifica e non ultima, la vita stessa dei ricercatori. Queste sono i sintomi più ricorrenti di un sistema malato:
- Autocitazioni (Inwardness)
- Cordate citazionali
- Super produttività
- Iper autorialità (normalizzazione)
- Non riproducibilità (falsi)
- Retraction (falsi)
- AI generated articles
- Riviste predatorie (che sono una cosa completamente diverse dalle riviste open access ma a cui furbescamente vengono associate!)
In questo talk sono passati in rassegna i principali problemi indotti da un uso improprio della valutazione.
La conclusione, anche alla luce delle incredibili classifiche che Anvur pubblica dove Unicusano è avanti ai politecnici di Torino e Milano per ingegneria industriale e dell’informazione, non può essere che una: i valutatori e coloro che hanno disegnato le astruse regole di Anvur dovrebbero studiare storia della scienza per capire come si sono sviluppate le scoperte scientifiche e quali sono le condizioni che lo hanno permesso.
Studiare filosofia della scienza per capire come funziona la dinamica sociologica nel processo scientifico. Questo per capire un fatto che dovrebbe essere ovvio: i ricercatori si adattano ai criteri di valutazione per massimizzare le proprie possibilità di carriera e dunque i comportamenti scorretti sono indotti dal sistema, da come “la scienza è organizzata” per dirla con Donald Gillies.
L’organizzazione che vede Anvur al centro sta desertificando il panorama scientifico, inibendo la diversificazione delle idee ed introducendo vero e proprio veleno nella vita dei ricercatori: per dirla con Imre Lakatos, la scienza funziona là dove c’è competizione di programmi di ricerca alternativi ed Anvur ha fatto piazza pulita di programmi di ricerca alternativi mentre al contempo ha esasperato la competizione tra ricercatori che lavorano all’interno dello stesso paradigma, cioè la cosa più sbagliata che si può fare.
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Il problema ideologico della valutazione ultima modifica: 2024-06-06T21:02:11+02:00 da