di Corrado Zunino, la Repubblica, 15.10.2020.
La terza rilevazione del ministero dell’Istruzione: 8 positivi ogni diecimila. I docenti sono 13 ogni diecimila e gli amministrativi 14. Il dato scolastico è sempre superiore alla media del Paese nello stesso periodo.
ROMA – Ieri la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha fatto comunicare dagli uffici i nuovi dati dei positivi a scuola, questa volta senza dare enfasi ai risultati. I dati dicono che il personale docente risultato positivo dal 14 settembre, giorno di avvio dell’anno scolastico, al 10 ottobre è lo 0,133 per cento del totale (1.020 casi su 753 mila insegnanti). Gli amministrativi (collaboratori e personale di segreteria) sono lo 0,139 per cento (283 casi su 203 mila) e gli studenti che risultano contagiati dal coronavirus sono pari allo 0,080 per cento (5.793 casi di positività su 7 milioni e 241 mila).
La prima considerazione è che i contagi a scuola sono aumentati, e questo era preventivato. Quanto sono aumentati? I docenti positivi sono passati da quasi cinque su diecimila (lo 0,047 per cento) del 26 settembre a oltre 13 ogni diecimila del 10 ottobre. Quasi triplicati. Nell’ultima settimana censita, dal 3 al 10 ottobre, c’è stata una forte accelerazione: da 6 casi su diecimila a oltre 13.
Infine gli studenti, la cui base più larga dà qualche certezza in più al dato statistico. Al 10 ottobre la positività è stata riscontrata per otto alunni ogni diecimila (0,080 per cento). Due settimane prima? Erano due ogni diecimila (0,021 per cento). I contagi tra gli studenti sono, quindi, quadruplicati in due settimane.
Gli studenti restano, quindi, i meno contagiati del comparto scuola, ma sono anche quelli la cui positività cresce più velocemente: quadruplicata negli ultimi quattordici giorni, appunto.
Questi dati, come spiegano gli statistici e chi da marzo pesa i numeri, sono stabilizzati su un periodo ancora troppo breve per dare indicazioni di percorso e non consentono di dire né che la scuola sia sicura né il suo contrario. Tuttavia, si può iniziare a fare un primo paragone con il dato generale sulla positività della popolazione italiana.
Dal 14 settembre al 10 ottobre i contagi accertati nel Paese sono stati 35.642 che, su una popolazione di 60,24 milioni, è pari allo 0,059 per cento del totale. Quindi? Quindi il dato medio nazionale è più basso di tutte le positività registrate nello stesso periodo a scuola: gli studenti positivi sono il 73 per cento in più. I docenti e gli amministrativi sono oltre il doppio.
Infine, il dato nazionale è cresciuto in maniera simile a quello degli studenti nelle ultime due settimane: è quadruplicato, come quello degli alunni italiani.
Lo studente universitario di Economia, Lorenzo Ruffino, che con il ricercatore Vittorio Nicoletta prova a contabilizzare i contagi scolastici della seconda ondata, scrive: nel periodo 4-10 ottobre ci sono stati 4.202 casi nelle scuole tra studenti, docenti e altro personale. Complessivamente hanno pesato per il 15,7 per cento del totale dei contagi in quel periodo. Nella settimana precedente, 27 settembre-3 ottobre, erano stati il 6,4 per cento.