La carta docente da quest’anno può essere ridotta da 500 a 420 euro

la Repubblica, 4.9.2024.

Cosa succede per i precari della scuola.

Il governo non ha rifinanziato lo strumento dopo aver tolto fondi per destinarli ai tutor e all’Alta scuola di formazione. I supplenti in attesa sono 250.000

Gilda Venezia

ROMA – Il 31 agosto è scaduta la possibilità di utilizzare il bonus di 500 euro della Carta del docente relativo all’anno scolastico 2022-’23. Il residuo del bonus erogato per l’anno scolastico in corso (2023/’24, appunto) sarà spendibile anche il prossimo anno, mentre quello non utilizzato per l’annualità precedente rischia di andare perso.

Ogni anno, dal 2015, c’è un aggiornamento tecnico tra un anno scolastico e l’altro. Nel 2023, per esempio, la Carta del docente è stata nuovamente disponibile dal 27 settembre.

La decurtazione di 80 euro

Potrebbe esserci, però, una decurtazione in vista per il bonus da 500 euro. Come previsto dal Decreto legge 36/2002, parte dei fondi destinati alla misura, serviranno per la Scuola di alta formazione e per la retribuzione dei tutor necessari per percorsi abilitanti. Al comma 9 dell’articolo 44 si legge, infatti, si legge come a sostegno dell’attività di tutoraggio per la formazione iniziale dei docenti, sono previsti “19 milioni di euro per l’anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa”.

La riduzione della Carta del docente partirà da quest’anno, portando il budget per ogni docente di ruolo a 420 euro. Per mantenere il valore attuale di 500 euro dovevano essere stanziati ulteriori fondi, stimati in 30 milioni per il 2024 e 61 milioni a partire dal 2025, ma la manovra 2024 non li ha previsti.

Tutte le sentenze

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la questione dei docenti precari. Nel 2023, per effetto di una norma del Decreto 69 2023, la card era stata riconosciuta ai supplenti in ruolo fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico appena concluso (erano stati stanziati oltre 10 milioni aggiuntivi). Una serie di sentenze hanno esteso il beneficio ai precari con contratto fino al termine delle lezioni (dunque fino al 30 giugno).

Con la sentenza 29961/2023 della Cassazione, che riconosce il diritto alla card anche ai precari al 30 giugno, il Governo rischia di dover sborsare 100 milioni di euro per una platea potenziale di 250.000 docenti precari. E l’importo potrebbe essere superiore, considerando l’estensione del beneficio anche al personale educativo, a seguito di una seconda pronuncia della Cassazione.

Senza una soluzione legislativa definitiva, si profila una nuova impennata del contenzioso e delle richieste di risarcimento da parte degli aspiranti percettori della carta del docente.

A cosa serve

La carta del docente può essere utilizzata per l’acquisto di libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e riviste utili all’aggiornamento professionale; per hardware e software; l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione e del Merito, del ministero dell’Università e della Ricerca. Ancora, iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari. La card può essere utilizzata per titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche; titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

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La carta docente da quest’anno può essere ridotta da 500 a 420 euro ultima modifica: 2024-09-04T15:30:23+02:00 da
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