La didattica a distanza: per alcuni dirigenti scolastici la distanza non e’ importante

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 10.3.2020

– In alcune scuole della Provincia di Venezia, e non solo, alcuni (per fortuna pochi)  zelantissimi dirigenti scolastici invitano i docenti a “incontri di formazione per la didattica a distanza”, incontri organizzati in presenza nei locali della scuola. I docenti “possono” parteciparvi e perciò il dirigente  crede di esimersi da alcuna responsabilità personale nel permettere tali incontri “nel rispetto delle prescrizioni stabilite dai decreti del governo” (leggasi distanze di sicurezza…).
Ma fingono di non sapere che la loro responsabilità è diretta e immediata laddove, in quanto responsabili della sicurezza delle scuole, promuovono o consentono l’esplicarsi di comportamenti oggettivamente pericolosi per la diffusione del coronavirus. Tale responsabilità diventa ancor più evidente laddove non siano state coinvolte le RSU e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. E’ infatti oggetto di contrattazione di istituto tutto ciò che comporta la sicurezza e l’applicazione del D.Lgs. 81/2008.

Preoccupa inoltre il fatto che molte colleghe e colleghi abbiano partecipato per un falso senso di responsabilità e di dovere sollevando così la dirigenza dagli obblighi di applicazione del decreti del governo e accollandosi di fatto l’onere di formarsi a proprio rischio e pericolo in contesti non  adeguati alle prescrizioni sanitarie. Ricordiamo che gli epidemiologi parlano ormai di 4-5 metri di distanza di sicurezza tra le persone per evitare il contagio in luoghi chiusi.

Comprendiamo che la situazione di eccezionalità determinata dall’emergenza coronavirus abbia messo in crisi tutta la macchina delle istituzioni scolastiche, ma proprio per questo l’amministrazione deve evitarne il collasso e provvedere ad attivare modalità di partecipazione e formazione a distanza per i docenti e per le classi anche se ciò determina tempi di applicazione, adattamento e concretizzazione non immediati.

Il MI (Ministero dell’Istruzione) ha messo a disposizione dei docenti e delle scuole informazioni essenziali per l’attivazione della didattica a distanza e le scuole dovrebbero essere da tempo in grado di saper utilizzare le principali piattaforme e la strumentazione già attiva (vedasi registro elettronico). Altrimenti che ci stanno a fare i mitici “animatori digitali”?

Paradossalmente le istituzioni scolastiche appaiono in difficoltà nell’utilizzo di tali strumenti per l’organizzazione di corsi on line di formazione per i docenti e per le riunioni collegiali che dovranno essere svolte in modalità telematica. Troppo semplice è scaricare sui docenti tutto il lavoro di autoformazione dando poche istruzioni spesso confuse per poi pretendere che in tempi rapidissimi si pongano in essere attività di didattica a distanza che devono essere caratterizzate dall’interazione e la comunicazione in tempi reali con gli allievi. Nulla a che vedere con la semplice somministrazione di esercizi e compiti che tanti docenti hanno fatto in assenza di adeguata preparazione e formazione sulle piattaforme telematiche (classi virtuali, webinar, ecc.). Anche perché risultano inadeguati i server utilizzati tradizionalmente nelle scuole per sostenere un traffico di dati così imponente.

Ai dirigenti (speriamo pochi) che paventano la possibilità per i docenti di non fare nulla e mettersi in vacanza ricordiamo che organizzare la didattica a distanza significa lavorare molto, ma molto, di più del normale con tempi di lavoro che diventano incommensurabili e legati ad una flessibilità determinata dal rapporto con allievi e famiglie. Senza contare che lavorano con mezzi propri e con utenze internet pagate con le proprie tasche. La smettano quindi con atteggiamenti  da padroni delle ferriere e da improbabili manager della gestione e controllo.

In caso di reiterazione di comportamenti non consoni con l’applicazione seria dei decreti del governo in merito all’epidemia di coronavirus resta al sindacato solo la strada della denuncia alla Procura delle Repubblica e al Prefetto.
Confidiamo che ciò non sia necessario.

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La didattica a distanza: per alcuni dirigenti scolastici la distanza non e’ importante ultima modifica: 2020-03-10T13:30:02+01:00 da
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