La firma del CCNI MOF: restano le criticità

di Gian Giacomo Mora, InfoDocenti.it, 7.10.2022.

Gilda Venezia

Il 3 ottobre 2022 le cinque Organizzazioni Sindacali (OOSS) firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Istruzione e Ricerca hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla distribuzione delle somme per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) per l’a.s. 2022/2023 (per la prima volta, dopo diversi anni, lo ha sottoscritto anche la Federazione Gilda-Unams FGU). Il CCNI è una fotocopia di quello dello scorso anno (sono state modificate solo le date e le scadenze) difatti l’importo complessivo di 800.860.000,00 euro continua ad essere suddiviso nello stesso modo tra:

  • Fondo dell’Istituzione scolastica (FIS) euro 519.180.000,00;
  • Attività complementari di Educazione Fisica euro 17.150.000,00;
  • Funzioni strumentali euro 45.240.000,00;
  • Incarichi specifici euro 29.620.000,00;
  • Aree a rischio euro 16.870.000,00;
  • Ore eccedenti euro 30.000.000,00;
  • Valorizzazione personale scolastico (ex-bonus merito senza vincolo di destinazione) euro 142.800.000,00.

Il ministero, sulla base dei criteri indicati nel CCNI, ha successivamente ripartito queste somme tra le oltre 8.000 scuole e ha inviato la comunicazione con l’assegnazione della quota di MOF spettante ad ogni singola istituzione scolastica.

Tuttavia, il CCNI presenta le stesse criticità che da più parti sono state segnalate negli scorsi anni, oggi aggravate dal ritardo con il quale è stato firmato. Infatti, le scuole già nel mese di settembre hanno programmato le attività didattiche aggiuntive e i docenti stanno già svolgendo molte di queste attività, ma senza sapere se e quanto potranno essere retribuiti perché le contrattazioni d’Istituto non potevano definire i compensi mancando la distribuzione delle somme da parte del ministero.

Un’altra forte critica rivolta al CCNI è di aver sancito il travaso dei fondi dell’ex-bonus merito, in origine riservato ai soli docenti, a tutto il personale applicando, con una scelta di politica sindacale giudicata da molti errata, la norma della legge di bilancio del 2020 (Legge 30 dicembre 2019, n. 160). La norma ha rimosso il vincolo di destinazione, ma non ha impedito al CCNI di riservare questa somma ai docenti come si fa con i fondi per il recupero.

Con questa scelta delle OOSS che hanno firmato il CCNI le somme a disposizione dei docenti e utilizzabili per le attività didattiche del MOF si riducono mentre aumentano quelle destinate all’organizzazione e alle altre attività.

Infine, se è sicuramente positivo lo spostamento nel CCNL dei fondi stanziati dalla legge di bilancio 2022 (circa 300 milioni di euro) per la cosiddetta “valorizzazione del personale docente” rimangono in sospeso alcune questioni non secondarie, come ad esempio:

  • le somme saranno destinate ai soli docenti o se saranno come l’ex-bonus merito distribuite a tutto il personale?
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  • andranno a rimpinguare i magri stipendi di tutti i docenti o saranno utilizzate (manca ancora l’Atto di indirizzo del governo) per istituire la carriera dei docenti e retribuire il middle management.

In conclusione, in questo CCNI per la distribuzione del MOF alle scuole sembrano emergere più gli aspetti critici che quelli positivi.

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La firma del CCNI MOF: restano le criticità ultima modifica: 2022-10-08T06:29:35+02:00 da

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