La formazione a distanza: chi vigila sui dirigenti scolastici. Lettera

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Orizzonte Scuola, 12.3.2020

Inviata da Filomena Castaldo – “Essere più realisti del re” non è vantaggioso per nessuno. In questa fase delicata, inedita per la nostra Repubblica, bisogna vigilare sul diritto e sui doveri dei lavoratori ed avere il coraggio di segnalare, parlare e riflettere per una denuncia costruttiva.

Chi vigila sui Dirigenti Scolastici e sui loro abusi di ufficio?
Tutta la comunità educante si stringe per dare un senso a questa “sospensione delle attività didattiche”, che, sicuramente, potrebbe essere procrastinata a data da definirsi, se solo pensiamo a come le scuole possano essere un focolaio di infezione. Le recenti note del Ministero dell’Istruzione giustamente invitano a non perdere di vista il senso dell’insegnamento/apprendimento, che può dare, peraltro, significato alle giornate trascorse in casa a tanti, studenti, insegnanti e famiglie, proponendo una prospettiva diversa alle loro stesse relazioni.

Tuttavia, non può essere espletato ciò che giuridicamente non è riconosciuto. Mi spiego meglio.

Nelle note del Mi, i dirigenti sono invitati ad organizzare la didattica a distanza. Qualche Dirigente ha fatto passare la voce che questa organizzazione nella propria scuola sarà parametro di valutazione, quindi tradotto in termini semplicistici: soldi. Quindi, ci si è affrettati ad organizzarsi.

Sta bene. Il Mi si è pronunciato anche sulle piattaforme, certo che anni di formazione docenti nelle scuole possa dare i suoi frutti. Tuttavia, non ha imposto né tempi né modalità di erogazione. A ben diritto!

Senza entrare nel merito di cosa è la formazione a distanza, le sue caratteristiche, le diverse modalità di erogazione, tempi e spazi – la prima esperienza di ricerca- azione da me fatta risale al 1999 presso l’Università Federico II di Napoli e da allora ho imparato tanto e scritto pure- bisogna
che i docenti riflettano su alcuni punti evidenti:

1. I tempi e i luoghi sono a discrezione del docente e dello studente

2. La modalità deve essere differenziata in asincrono e sincrono, con preferenza di strategie collaborative

3. E’ utile una verifica per l’apprendimento di tipo formativo.
Potrei citare altri punti altrettanto importanti, ma mi astengo per non entrare nel dettaglio.

Ora, in questo momento storico, non può esserci il vincolo della formazione a distanza con “l’essere in presenza in classe”, ovvero il docente non deve essere obbligato a svolgere la sua attività secondo il suo orario di servizio, né a fare l’appello né a mettere le assenze né a firmare un ipotetico registro, né gli alunni hanno l’obbligo della presenza in sincrono. E’ SOSPENSIONE
DIDATTICA! Si può, cioè, chiedere e condividere un live, le risorse vanno messe in sezioni facilmente reperibili per essere consultate, gli studenti possono scegliere i tempi dello studio e della verifica. Non è possibile, però, valutare come se si stesse in classe e in presenza. I 3 e i 4 ma anche gli altri
voti messi dal docente come rendiconto della sua lezione e dello studio fatto dagli studenti aprirebbero dei contenziosi senza fine in quanto non ci sono parametri dichiarati né di come deve
funzionare la valutazione per la formazione a distanza né di come questa” valutazione formativa confluirà nella “sommativa”! E’ SOSPENSIONE DIDATTICA!!! Mica c’è un parasistema scolastico pubblico, paritario o parificato, basato sulla legittimità di un sistema di valutazione per la
formazione a distanza!

Se l’ordine di servizio del Dirigente contempla la firma del docente, allora il docente deve chiedere anche i permessi retribuiti, la malattia e quanto è previsto dal contratto. QUESTO E’ UNA FOLLIA!!!! Il docente o lo studente che quella mattina deve accompagnare un familiare magari
all’ASL che fa…giustifica con certificato medico????

Con la sospensione delle attività didattiche in questa fase delicatissima di pandemia, con i Decreti e le circolari, bisogna esercitare il buon senso.
Già tanti docenti spontaneamente si sono attrezzati per far sentire la loro vicinanza ai propri studenti. Varrebbe la pena di accogliere l’espressione dei personali dubbi e delle singolari emozioni, comprendere la fase storica che stiamo vivendo, approcciare ai saperi in un maniera meno pressante. Più ascolto.

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La formazione a distanza: chi vigila sui dirigenti scolastici. Lettera ultima modifica: 2020-03-13T07:53:13+01:00 da
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