TuttoscuolaNews, n. 768 del 13.6.2016
Il problema sta tutto nel mismatch, la discrepanza tra domanda e offerta. Nonostante i numeri allarmanti sulla disoccupazione crescente, in Italia si verifica il paradosso per cui non si trovano gli insegnanti di matematica, così come non si trovano gli artigiani. E proprio “artigiani della matematica” dovrebbero essere gli insegnanti che vorremmo, motivati e professionalmente preparati, capaci di progettare situazioni di apprendimento accattivanti e formative ad ogni livello scolare, dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado. Insegnanti convinti, loro per primi, che “fare matematica” sia bello.
Occorre subito sottolineare però una differenza profonda tra i docenti di matematica e le altre categorie di lavoratori: per gli insegnanti non si tratta di educational mismatch, tra il livello di istruzione raggiunto e quello richiesto, né di skill mismatch, tra le abilità dell’individuo e quelle richieste dall’azienda. Si tratta di ben altro! Andrea Gavosto, il direttore della Fondazione Agnelli, ha dichiarato: “Il problema è che per i laureati scientifici la professione docente è troppo poco attraente. La differenza di stipendio iniziale fra chi viene assunto da un’azienda privata e chi va a insegnare è scoraggiante”. Che sia questa la causa del mismatch?
Il ragionamento, che non fa una grinza, sembra cacciare l’insegnamento della matematica in un vicolo cieco. In casi come questo può essere utile guardare la questione da una diversa prospettiva. Ad esempio chiedersi: è possibile differenziare già da ora la retribuzione dei docenti? Con quali strumenti?
Lo strumento potrebbe essere la legge di riforma 107/2015 che consente ai dirigenti di utilizzare l’apposito fondo per la “valorizzazione del merito” e di assegnare un bonus premiale ai docenti meritevoli. Il punto sta ovviamente nello stabilire i “criteri” che il dirigente dovrebbe usare per assegnare il bonus, compito che compete al Comitato di valutazione. Quindi dipende dalla scuola decidere in che modo si debba e si possa intendere meritevole un docente. E’ una scelta che ciascun istituto può operare in piena autonomia.
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La provocazione e il merito dell’insegnante di matematica/1 ultima modifica: 2016-06-13T04:55:45+02:00 da