di Massimo Predieri, italiani.net, 23.1.2019
– Crescono i fenomeni di depressione soprattutto tra le ragazze adolescenti
La frequenza di disturbi psichici tra bambini ed adolescenti è in aumento. I nati dopo il 1994 soffrono di livelli di disturbi di ansia e depressione molto più alti rispetto alla generazione precedente. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito una adolescente su cinque ha vissuto tra i 12 e i 17 anni almeno un episodio di forte depressione. Non sono disponibili dati per l’Italia, ma è probabile che il trend sia analogo.
La fragilità dei bambini e degli adolescenti di fronte alle sfide sociali ed emotive è causata dall’eccessiva protezione a cui sono sottoposti. Se eccessivamente protetti e tenuti al riparo da situazioni sociali spiacevoli ed emozioni negative, i bambini sono deprivati delle sfide e delle opportunità di sviluppare le capacità necessarie per crescere emotivamente robusti. Più tardi avranno una maggiore probabilità di soffrire quando saranno esposti a situazioni spiacevoli ma frequenti, come le provocazioni e l’esclusione sociale.
I bambini educati con un grande timore di situazioni imprevedibili o violente sono sottoposti a stress ormonali per dei lunghi periodi, un fenomeno che può influenzare lo sviluppo celebrale ad aumentare la reattività agli stress, con conseguenze durature sulla salute mentale e fisica.
Brevi periodi di stress infantili non sono dannosi, anzi: sono essenziali per lo sviluppo dei bambini. Secondo uno studio del 2013 pubblicato su Behaviour Neuroscience, c’è una analogia con il sistema immunitario: l’inoculazione di stress è una forma di immunità contro le cause di stress successive, così come i vaccini inducono l’immunità contro le malattie.
L’atteggiamento iperprotettivo dei genitori è un fenomeno recente, che ha iniziato a svilupparsi con il benessere del dopoguerra ed è causato da diversi elementi: la crescente età media di genitori con bambini piccoli, l’urbanizzazione con la conseguente limitazione dello spazio necessario per i bambini per esplorare i rischi del mondo circostante. Ormai quasi nessun bambino va da solo a scuola come succedeva con le generazioni dei nostri nonni e bisnonni in una società rurale con pochi mezzi di trasporto privati. Nel tempo libero i bambini sono rinchiusi nelle case o continuamente accuditi da genitori, insegnanti, tate, parenti. Persino nella impeccabile e sicura Svizzera si è notato una crescita dei bambini che vengono accompagnati a scuola dai genitori.
Le mamme italiane hanno la fama di essere iperprotettive, anche con i figli cresciuti, figuriamoci con i più piccoli. Si rendono conto dei rischi che comporta un’educazione infantile troppo protettiva? A parte la giusta autonomia e protezione della sfera privata che tutte le famiglie devono poter avere, sarebbe auspicabile una maggiore informazione nelle scuole e nei tanti siti web dedicati alle famiglie sulla questione di un’equilibrata gestione di giochi e passatempi che comportano eccitazione, un controllato livello di rischio e anche contrasto con gli altri bambini.
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