di Gabriella Lax, Studio Cataldi, 19.1.2018
In caso di molestie a scuola i professori sono licenziabili anche prima della condanna. Questa la drastica presa di posizione del ministro all’istruzione Valeria Fedeli che, sentita dal Corriere della Sera spiega: «Un docente che ha molestato una studentessa non può rimanere al proprio posto. È intollerabile che gli autori di queste violenze siano coloro ai quali le famiglie affidano i proprio figli e le proprie figlie – e ancora – Se approfitti di un rapporto asimmetrico nel quale tu docente sei in una posizione di vantaggio, rispetto a un minorenne significa che non sei degno di fare il professore». Lo spunto delle dichiarazioni è un fatto di cronaca degli ultimi giorni: un professore del liceo Massimo, accusato di violenza sessuale da una studentessa quindicenne alla quale impartiva lezioni private.
Molestie a scuola, professori subito licenziabili
Si tratta di un giro di vite che, annuncia il ministro, dovrà essere inserito nel nuovo contratto degli insegnanti che si sta chiudendo proprio in questi giorni. In base alla stretta annunciata, “il docente accusato di comportamenti o molestie a carattere sessuale nei confronti di alunne o alunni, studentesse o studenti minorenni, viene sospeso dall’insegnamento e sottoposto a iter disciplinare, al termine del quale, se giudicato colpevole, scatta il licenziamento“.
Categorico il ministro sulla delicata tematica: «E’ bene che si sappia che atteggiamenti così non saranno tollerati. Saranno sanzionati: qualcuno potrà perdere il posto di lavoro».
Chat con studenti, limitate alle informazioni di servizio
I contatti facilitati dalla tecnologia potrebbero in qualche caso “indurre in tentazione”. A mettere i paletti ci pensa l’Aran, che propone una disciplina comprensiva di divieti e pesanti sanzioni disciplinari che, nel precedente contratto della scuola, scaduto da 9 anni, non erano previsti riguardo l’utilizzo dei social network con la classe.
In base alla nuova normativa i docenti dovranno «limitare l’interazione a mezzo dei canali sociali informatici con gli studenti alle sole informazioni di servizio e alle interazioni necessarie per lo svolgimento della funzione di educazione, di istruzione e di orientamento». Saranno quindi ammessi messaggi funzionali alla lezione e all’organizzazione della classe ma niente di più. Pena sanzioni gravi.
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