Non ci toccate l’alternanza scuola-lavoro!

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Carla Ardizzone  Skuola.net, 28.10.2015.  

Alternanza scuola lavoro a rischio? Gli istituti, in particolare i licei, sono in ritardo con l’organizzazione e il ministro sarà “interrogato” su questo. E gli studenti? Potrebbero non prenderla bene…  

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Nuovo anno, nuovi problemi. E forse gli studenti avranno una grossa delusione a scoprire che è proprio l’alternanza scuola-lavoro a rischiare di colare a picco. Non sono i ragazzi del professionale e del tecnico a doversi preoccupare, ma quelli del liceo: gli studenti di classico, scientifico & co. si stanno vedendo chiudere le porte da tutti quegli enti ed istituzioni culturali che avrebbero dovuto accoglierli per le 200 ore di tirocinio obbligatorie introdotte dalla Buona Scuola. A denunciarlo, dalle pagine del Corriere della Sera, i professori di licei storici come il Tasso o il Mamiani di Roma. La barca dell’alternanza scuola-lavoro si sta quindi incagliando, e lo stesso ministro sarà chiamato a risponderne durante un question time. Peccato: stando ai dati di Skuola.net, il potenziamento dell’alternanza scuola lavoro è una delle misure preferite dagli studenti tra quelle della Buona Scuola.

BENVENUTI NEL MONDO DEL LAVORO – Così comincia la travagliata avventura degli studenti alle prese con il mondo del lavoro. Musei, biblioteche, istituzioni culturali e studi privati stanno rifiutando i liceali, tanto che le scuole sono costrette a soluzioni di ripiego da svolgere in classe. “Molti ci hanno risposto che non sono preparati per accogliere studenti minorenni, non sanno cosa fargli fare, non sanno nemmeno chi affiancargli, vista la carenza di personale” – spiega la professoressa di musica del liceo Tasso di Roma, Cristina Paciello. Rincara la dose il Mamiani: “Per risolvere tutte le problematiche, anche burocratiche, abbiamo impiegato giorni: e l’anno scorso si trattava di impiegare una quarantina di studenti, una piccola parte. Quest’anno sarà ben più complesso assicurare 70 ore agli studenti del terzo anno, 70 a quelli del quarto, e altre 60 a quelli del V“. Insomma, senza alcun ritorno economico, queste realtà hanno più problemi che vantaggi ad accogliere migliaia di liceali. Diverso è il discorso per i professionali e i tecnici: le scuole hanno contatti con le aziende da tempo, e queste sono ben disposte a coltivare talenti già formati dalla didattica pratica e laboratoriale.

CUORI SPEZZATI – Il ministro Giannini proverà a trovare una risposta per queste problematiche durante un question time mercoledì richiesto dal gruppo PD alla Camera. I principali interessati, in questo caso, sono proprio gli studenti: secondo i dati Skuola.net, sono molte le speranze da loro riposte nell’alternanza scuola lavoro, tanto che il suo potenziamento è tra le misure considerate più convincenti della Buona Scuola. Lo sostiene ben 1 su 5 dei circa 2mila ragazzi intervistati da Skuola.net in una recente ricerca. Ed è talmente convincente che, anche nel caso di avere la possibilità di partecipare ad un tirocinio durante le vacanze estive (come indicato nel testo della riforma) ben 1 su 3 non si tirerebbe indietro. Il motivo? Sono disposti a tutto pur di entrare nel mondo del lavoro. Secondo i dati di una parallela indagine su circa 1200 studenti, la maggioranza dei ragazzi (65%) si presterebbe a qualsiasi tipo di impiego, sebbene lontano dalle proprie aspirazioni, pur di raggiungere, un giorno, la stabilità lavorativa.

Non ci toccate l’alternanza scuola-lavoro! ultima modifica: 2015-10-29T04:10:24+01:00 da
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