Organizzare le superiori sulla base di corsi disciplinari: pro e contro

roars_logoRoars, 18.5.2019 

– Il ‘GRUPPO DI FIRENZE per la scuola del merito e della responsabilità’ ha avanzato per le scuole superiori la proposta di sostituire l’organizzazione in classi con quella, tratta dal modello finlandese, in corsi disciplinari, così che  lo studente ripeta solo quei corsi di cui non abbia superato l’esame. Nella maggior parte degli interventi delle persone interpellate sulla proposta, ancor più nei resoconti giornalistici, si osserva una diffusa incapacità di scorgere che la proposta nasce dalla constatazione allarmante che molti voti insufficienti sono spinti truffaldinamente alla sufficienza soltanto perché i consigli di classe tremano di fronte alla misura draconiana di far ripetere l’anno scolastico, nasce cioè dalla preoccupazione di restituire serietà all’istruzione. La diffusa incomprensione del vero intento della proposta annuncia il pericolo che la sua attuazione possa andare nel senso opposto a quello per cui era stata avanzata, verso cioè un ulteriore svuotamento dell’istruzione pubblica – per quanto ormai sia difficile immaginare come si possa fare peggio…

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione inviataci da Marino BADIALE, Fausto DI BIASE, Paolo DI REMIGIO, Lorella PISTOCCHI.


Vorremmo segnalare alla Redazione e ai lettori di Roars lo scambio di idee che abbiamo avuto con il Gruppo di Firenze, articolato nei quattro interventi seguenti, disposti in ordine cronologico (il n.1 contiene una loro proposta, al n.2 c’è una nostra risposta, e così via).

  1. Con le scuole basate su corsi, avremo ragazzi meno frustrati e più preparati:

Le statistiche ufficiali ci dicono che negli ultimi dieci anni un milione e ottocentomila ragazzi delle scuole superiori risultano «dispersi» (per dispersione si intende la somma degli abbandoni e delle ripetenze). In realtà le cifre sono molto maggiori. Le scuole infatti sono tenute a segnalare al ministero solo i ragazzi che ufficialmente si sono ritirati. Sappiamo invece che la gran parte dei «dispersi» abbandona senza che le famiglie ne diano notizia, essendo spesso disinteressate alla vita scolastica dei figli…

  1. Risposta al Gruppo di Firenze:

Il ‘GRUPPO DI FIRENZE per la scuola del merito e della responsabilità’ ha avanzato per le scuole superiori la proposta di sostituire l’organizzazione in classi con quella, tratta dal modello finlandese, in corsi disciplinari, così che  lo studente ripeta solo quei corsi di cui non abbia superato l’esame. Nella maggior parte degli interventi delle persone interpellate sulla proposta, ancor più nei resoconti giornalistici, si osserva una diffusa incapacità di scorgere che la proposta nasce dalla constatazione allarmante che molti voti insufficienti sono spinti truffaldinamente alla sufficienza soltanto perché i consigli di classe tremano di fronte alla misura draconiana di far ripetere l’anno scolastico, nasce cioè dalla preoccupazione di restituire serietà all’istruzione. La diffusa incomprensione del vero intento della proposta annuncia il pericolo che la sua attuazione possa andare nel senso opposto a quello per cui era stata avanzata, verso cioè un ulteriore svuotamento dell’istruzione pubblica – per quanto ormai sia difficile immaginare come si possa fare peggio…

  1. Scuole superiori per corsi disciplinari. Un contributo alla discussione e la nostra risposta:

Quattro docenti, due universitari e due della scuola secondaria, ci hanno inviato un’ interessante riflessione sulla nostra proposta di una diversa organizzazione delle superiori. Mi pare che il senso di questo documento possa essere sintetizzato in tre punti:
1) non molti hanno compreso che lo scopo principale della proposta del Gruppo di Firenze nasce dall’intento di restituire serietà all’istruzione; questa diffusa incomprensione fa intravedere “il pericolo che la sua attuazione possa andare nel senso opposto a quello per cui era stata avanzata, verso cioè un ulteriore svuotamento dell’istruzione pubblica”;
2) secondo i quattro autori “lo sfascio della scuola attuale” non deriva, come spesso si sostiene, dai limiti imposti all’autonomia scolastica, ma dal suo “pieno successo”, per l’inevitabile concorrenza al ribasso fra gli istituti;
3) di conseguenza “nessuna iniziativa di miglioramento dell’istruzione in Italia può avere successo se prima le scuole non sono liberate dall’ansia delle iscrizioni indotta dalla riforma dell’autonomia”.
Riguardo al primo punto…

  1. Ancora sulla scuola:

Il nostro intervento in discussione col “Gruppo di Firenze” ha portato ad una replica del Prof. Ragazzini, che si può leggere qui, ma per completezza riportiamo in questo post. Ad essa rispondiamo come si legge nel seguito. Penso che la discussione, che speriamo interessante per i lettori, possa fermarsi qui…

A noi il dibattito sembra piuttosto rivelatore. La scuola attuale si è formata nel diluvio di interventi confusi, operati dai diversi governi negli ultimi venti anni, tutti dipendenti dall’unico principio dell’autonomia, per cui le scuole, separate dallo Stato e agghindate come se fossero imprese commerciali, sono state messe in concorrenza reciproca, dunque sollecitate a sostituire l’impegno didattico organico con iniziative ludiche per incrementare le iscrizioni dei discenti ridotti a clienti. Che l’autonomia scolastica sia una distorsione della scuola non è soltanto nostra impressione, risulta anche dalle indagini empiriche di Scheerens, che ne hanno accertato l’incapacità di migliorare la qualità dell’istruzione. Solo se si mettono da parte le iniziative improvvisate e ci si impegna a spezzare la gabbia economicistica che la imprigiona, l’istruzione pubblica in Italia potrà rinascere.

Marino BADIALE, Fausto DI BIASE, Paolo DI REMIGIO, Lorella PISTOCCHI

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Organizzare le superiori sulla base di corsi disciplinari: pro e contro ultima modifica: 2019-05-19T06:21:44+02:00 da
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