di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 11.12.2022.
Ore di orientamento curricolari e obbligatorie: Valditara investe sull’immagine penalizzando le ore della didattica e i suoi contenuti.
Stiamo aspettando gli annunciati decreto ministeriali su orientamento e tutor di appoggio per gli allievi in difficoltà che, secondo il governo, dovrebbero essere essenziali per il perseguimento degli obiettivi del PNRR. Le dichiarazioni di Valditara destano preoccupazione per diversi motivi in particolare per gli effetti e la gestione delle promesse innovazioni.
Per l’orientamento il Ministro prevede moduli di 30 ore in orario scolastico nella scuola media e nel triennio della secondaria di secondo grado.
E’ sicuramente vero che le scelte degli studenti e delle famiglie in merito ai percorsi scolastici dopo il diploma di scuola media e dopo il conseguimento del diploma di secondaria di secondo grado sono un problema reale che sta penalizzando fortemente i percorsi degli Istituti Tecnici e soprattutto dei Professionali. La progressiva liceizzazione della secondaria di secondo grado con un ridimensionamento dei Tecnici e Professionali è del resto stata una precisa scelta dei governi di centro-destra (Moratti e Gelmini).
La Gilda degli Insegnanti da sempre ha contestato tali scelte che creavano false aspettative negli studenti e nelle famiglie che frequentemente si sono dimostrate incongruenti con le reali capacità e predisposizioni degli stessi studenti. La riforma berlingueriana dei percorsi universitari ha inoltre accentuato il livello di confusione e complessità. Il tre più due ha determinato un abbassamento della preparazione complessiva introducendo una laurea triennale che spesso si è dimostrata inutile ai fini dell’inserimento dei “laureati” nel mondo del lavoro. La riforma di Berlinguer ha poi dato la stura alla creatività da parte delle università nell’introdurre nuovi e “innovativi” percorsi di laurea che si stanno dimostrando spesso del tutto inefficaci per l’inserimento nel mondo del lavoro e della ricerca.
Valditara ha ragione nell’affermare che è necessario aprire una seria riflessione sulla questione dell’orientamento, ma le modalità con cui intende farlo sono sbagliate. Non si comprende come saranno organizzati i moduli di trenta ore proposti (per ogni anno del triennio delle superiori? Spalmati nei tre anni delle medie? E su tutte le discipline?), chi li organizzerà (le solite università e i soliti “esperti”?).
Il fatto oggettivo è se che essi saranno inseriti in orario curricolare ci sarà ancora meno spazio per lo studio disciplinare, già penalizzato dall’inserimento di “educazione civica” come disciplina interdisciplinare con trentatrè ore annue. Saranno formalizzate le mitiche figure dei tutor per l’orientamento? E chi sarà chiamato a ricoprire un ruolo tanto confuso (ovviamente dopo aver subito un tot numero di ore di formazione gestito da universitari o da funzionari ed esperti ministeriali)?
Esprimiamo grandi perplessità circa tale prospettiva e invitiamo il Ministro a ripensare alla proposta per come è stata comunicata sinora ai media e ad aprire un confronto serio con i docenti e chi la scuola la fa davvero.
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Orientamento: Valditara penalizza la didattica ultima modifica: 2022-12-11T11:33:46+01:00 da