di Andrea Carlino, La Tecnica della scuola, 18.1.2019
– Dopo una lunga gestazione vede la luce il decreto del governo con l’introduzione di Quota 100, misura chiave della Legge di Bilancio 2019.
Sono quattro le novità sostanziali che riguardano le uscite pensionistiche: dalla prima data utile per i pensionamenti con Quota 100, al Tfr dei lavoratori pubblici, fino alle soglie di Ape Social e Opzione donna e alle agevolazioni per il riscatto della laurea.
Opzione Donna e Ape Social confermate
Con Quota 100 rimangono confermate sia Opzione Donna che Ape Social.
L’Opzione donna prevede l’uscita anticipata e la pensione ricalcolata col metodo contributivo per le dipendenti con almeno 58 anni (autonome a 59 anni), con 35 anni di contributi. La finestra mobile è di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. L’assegno avrà un taglio tra il 20 e il 25%
L’Ape Social, invece, è una sorta di pre-pensione assistenziale che ottenibile dai 63 anni.
Possono chiederla disoccupati, chi assiste familiari disabili, persone con invalidità di almeno il 74% e chi svolge lavori gravosi, come operai edili, autisti di gru e di mezzi pesanti, macchinisti, infermiere, badanti, maestre d’asilo, facchini, operai siderurgici e agricoli, marittimi e pescatori.
Per accedere all’anticipo gratuito occorre avere 30 anni di contributi, che diventano 36 per chi è stato impiegato per alcuni anni in lavori gravosi.
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