Orizzonte Scuola, 11.10.2018

Quota 100 in primavera

I lavoratori che sperano nella quota 100 per andare in pensione dovranno attendere. Secondo quanto afferma Stefano Patuanelli, Senatore del Movimento 5 Stelle, è la primavera il periodo in cui “possano partire sia la riforma della Fornero che il reddito di cittadinanza. Pensiamo che ci vorranno tre mesi per la questione dei centro per l’impiego, forse un mese in più”.

I vicepremier Luigi Di Maio ha assicurato che “la settimana prossima -lunedì- il Cdm approverà la legge bilancio che verrà poi inviata a Bruxelles e approvata dal Parlamento”.

Rassicurazioni su spesa

Numerose le critiche sulla riforma, ultima solo in ordine di tempo, quella del Presidente Inps Boeri che ha espresso preoccupazione.

Boeri ha stimato in 100 miliardi il debito che sarebbe generato da “quota 100”. “Non c’è sbilancio perché i pensionati si autofinanziano”, assicura, invece, il ministro Paolo Savona che, assente Giovanni Tria, prende la parola in Aula alla Camera a difendere i numeri del governo.

Per quanto riguarda la modalità per andare in pensione, pare ormai assodato che ci potrà andare chi ha raggiunto 62 anni d’età e 38 anni di contributi. Il paletto fisso è costituito dai 38 anni di contribuzione.

Ipotesi finestre

Secondo quanto trapelato da fonti governative, per ridurre il peso dell’intervento si annuncia il ritorno di finestre pensionistiche, probabilmente trimestrali. Il meccanismo non è ancora definito ma in sostanza chi all’inizio del 2019, quando la riforma entrerà in vigore, avrà maturato i requisiti di 62 anni di età e 38 di contributi potrà andare in pensione a partire da marzo, o più probabilmente inizio aprile.

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