di Aldo Domenico Ficara, Regolarità e Trasparenza nella Scuola, 8.8.2016
– In questi giorni la Lipscuola è dovuta intervenire per fare rettificare al sito web Blastingnews, che si occupa anche di scuola, un suo articolo che riportava notizie prive di fondamento riguardanti le firme sui 4 quesiti referendari relativi al mondo scolastico.
La dovuta rettifica richiesta è stata pubblicata, ma la disinformazione sull’argomento continua. Infatti, non si può scrivere: “ Indubbiamente, l’esito della raccolta per la quale si sono mobilitati insegnanti e semplici cittadini è stato molto brillante. Il numero minimo per ottenere il via libera è stato superato di ben 4 volte, circostanza questa che induce all’ottimismo. Basta infatti che la Corte decreti la validità del 25% della raccolta per affrontare il passaggio successivo alla Consulta sull’ammissibilità”. Perché diciamo si fa disinformazione ? Il perché lo lasciamo alle stesse parole di un comunicato del Comitato Referendario Scuola Pubblica dal titolo eloquente “Referendum scuola, depositate in Cassazione oltre 2 milioni di firme: 515mila a quesito”.
Quindi le firme complessive raccolte sono oltre 2 milioni, ma divise per il numero dei quesiti che sono 4, determina un numero di firme a quesito pari a poco più di 500mila ( precisamente 515mila firme ). Scrivere “Basta infatti che la Corte decreti la validità del 25% della raccolta per affrontare il passaggio successivo alla Consulta sull’ammissibilità” vuol dire dividere per 4 il numero delle firme a quesito, con la conseguente bocciatura dei quesiti referendari. La domanda è una sola: perché fare disinformazione su un argomento così delicato?
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Perché fare disinformazione sulle firme dei 4 quesiti referendari sulla scuola ? ultima modifica: 2016-08-09T05:54:42+02:00 da