di Nino Sabella Orizzonte Scuola, 12.1.2016.
L’attività di osservazione tra docente tutor e docente neo assunto o comunque in anno di prova e formazione è prevista dall’articolo 9 del D.M. n. 850/2015 e richiamata dalla circolare del MIUR n. 36167 del 5/12/2015, aventi per oggetto il periodo di formazione e prova per i docenti neoassunti.
La detta attività si svolge, a partire dal terzo mese di servizio, in 12 ore articolate in 3 ore di progettazione condivisa, in 4 ore di osservazione del neo assunto nella classe del tutor, in 4 ore di osservazione del tutor nella classe del docente neo assunto e in un’ora di verifica dell’esperienza.
L’attività di peer to peer è finalizzata al miglioramento delle pratiche didattiche e alla riflessione sugli aspetti caratterizzanti l’insegnamento; nello specifico, essa si pone l’obiettivo di sviluppare, nel docente in anno di prova e formazione, competenze sulla conduzione della classe e sulle attività di insegnamento, sul sostegno alla motivazione degli allievi, sulla costruzione di climi positivi e motivanti e sulle modalità di verifica degli apprendimenti.
Il comma 2 dell’articolo 9 del suddetto D.M. prevede che le attività d’osservazione siano preventivamente progettate e successivamente oggetto di confronto e rielaborazione con il docente tutor e di specifica relazione da parte del docente neoassunto.
Nella circolare del 5/12/2015 è prevista al paragrafo 4 l’emanazione di apposite linee guida, di cui tuttora si è in attesa.
Interessanti indicazioni in merito all’anno di formazione e prova sono stati forniti dall’USR Emilia Romagna con la nota n. 16744 del 24/12/2015, i cui materiali allegati descrivono dettagliatamente, tra le altre cose, le fasi in cui deve articolarsi l’attività di peer to peer.
Come previsto dal D.M. n. 850/2015, l’attività d’osservazione deve essere precedentemente progettata, al fine di individuare le situazioni d’apprendimento da osservare, e può essere circoscritta con l’indicazione di indicatori-descrittori relativi a “cosa fa l’insegnante” , a “cosa fanno gli allievi” e all’efficacia dei risultati attesi.
Quali sono le situazioni d’apprendimento da osservare?
- Spiegazione
- Correzione di un compito scritto
- Conversazione/Discussione
- Attività cooperativa
- Unità didattica sull’inclusione (educazione alla convivenza civile)
Nella scheda fornita dall’USR sono esplicitati, per ognuna delle situazioni d’apprendimento suddette, “cosa fa l’insegnante”, “cosa fanno gli allievi” e i risultati attesi.
Cosa fa il tutor quando è osservato dal docente in anno di prova e formazione?
Esercita l’attività professionale concordata con attenzione ai descrittori previsti.
Cosa fa il tutor quando osserva il docente in anno di prova e formazione?
Annota punti deboli, punti forti, domande da porre e primi consigli da fornire al docente neo-assunto.
Cosa fa il docente in anno di prova e formazione quando è osservato dal tutor?
Esercita l’attività professionale concordata con attenzione ai descrittori previsti.
Cosa fa il docente in anno di prova e formazione quando osserva il tutor?
Annota gli elementi di qualità a lui ignoti riscontrati nell’attività del tutor, individua o fa ipotesi sul meccanismo che li ha prodotti, annota domande da porre al tutor; in seguito al confronto professionale che si instaura compie un’autovalutazione della propria azione didattica in termini di punti deboli e punti di forza e di livello di soddisfazione.
L’attività di osservazione si conclude con la verifica dell’esperienza e la specifica relazione da parte del docente in anno di prova e formazione.
La verifica dell’esperienza non si deve necessariamente svolgere tutta alla fine dell’attività di peer to peer ma anche nel corso della medesima: ad esempio si può stabilire di dedicare un’ora di verifica al termine delle prime 4 ore di osservazione reciproca, per poi procedere allo svolgimento dell’altra ora prevista al termine delle ulteriori 4 ore di osservazione.
La verifica dell’esperienza deve configurarsi in termini di riflessione e mutuo scambio tra colleghi, in relazione a quelle che la letteratura considera dimensioni dell’insegnamento: progettuale, relazionale, metodologica, organizzativa e valutativa.
Al termine della verifica, è compito del docente in anno di formazione e prova produrre una specifica relazione che confluirà nel portfolio, a suo volta oggetto del colloquio del docente dinnanzi al Comitato di valutazione.
La detta relazione, come suggeriscono le indicazioni dell’USR Emilia Romagna, potrà trattare i seguenti punti:
- vissuto personale durante l’esperienza di osservazione in classe (training interautosservativo);
- livelli di competenza riscontrati in sé e nel tutor nella situazioni di apprendimento (in base ai descrittori suddetti);
- pratiche didattiche nuove apprese nei campi professionali previsti dal D. M. 850/2015 (competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche, relazionali, organizzative e gestionali);
- autovalutazione e covalutazione peer to peer delle performance di insegnamento in relazione alla didattica per competenze: conoscenze, abilità, applicazioni, relazioni, responsabilità, autonomia;
- aree e competenze di miglioramento individuate;
- bisogni formativi individuati.