dal blog di Gianfranco Scialpi, 13.5.2023.
Prove Invalsi, le criticità presenti nella procedura rischia di consegnare una fotografia non reale della scuola. Lo ammette uno studio del 2008. Quindi perché continuare?
Prove Invalsi, le criticità rilevate nel 2008
Prove Invalsi. Anche quest’anno per la scuola primaria si sono concluse con la prova di Matematica. La modalità di somministrazione è rimasta uguale a quella degli anni precedenti. E questa non è una buona notizia, in quanto è rimasta la criticità rilevata in uno studio del 2008.
Si legge: “Le prove standardizzate aggiuntive dovranno essere somministrate agli studenti da personale esterno, diverso dagli insegnanti di ciascuna scuola. È naturale, infatti, che gli insegnanti locali abbiano un incentivo ad aiutare i loro studenti o a lasciare che si aiutino gli uni con gli altri copiando, e questo evidentemente falserebbe i risultati della valutazione”.
Indubbiamente Il fine di una valutazione è fotografare la situazione degli apprendimenti, partendo da dati che non devono esere “sporcati” “alterati“. Se questo avviene e il sospetto è fondato (prove Invalsi), è lecito dubitare che la fotografia non sia reale! Se l’obiettivo è mancato, allora perché continuare con una prassi fortemente esposta a questo genere d’interventi che la rendono inutile, dannosa per il sistema scolastico e percepita come un corpo estraneo.
Esiste una soluzione fattibile e dichiarata nel documento presentato (personale esterno).
L’assenza di questo personale, durante le prove Invalsi, si spiega semplicemente perché l’impiego ha un costo che va dai 15 agli 81 milioni di € l’anno.
Quindi niente! Si preferisce ripetere una procedura che non raggiunge il suo obiettivo, piuttosto che creare le condizioni per una fotografia reale del sistema d’Istruzione! Strano, ma vero!