Renzi e Malpezzi. La “Buona Scuola” è alle spalle. Guardiamo “Avanti”

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dal blog del maestro Scialpi, 8.9.2017

– Renzi, Malpezzi. Occorre ringraziarli, perchè insieme ad altri, come V. Fedeli hanno dichiarato l’irriformabilità della Legge 107/15. La loro disponibilità al dialogo ha il fine di migliorare l’informazione.

Le dichiarazioni di Renzi
L’altro giorno M. Renzi ha dichiarato:”Sulla scuola abbiamo messo sette miliardi e mezzo, ma il 97% degli insegnanti ha aderito allo sciopero: quando succede una cosa simile, qualche domanda uno se la deve fare…Abbiamo sbagliato molte cose,  come la comunicazione sulla scuola o sugli 80 euro”  Premesso: rispetto ad un’ altra dichiarazione il segretario gioca con le risorse. Si aggiunge 4 miliardi di €. Ma andiamo avanti.
La suddetta dichiarazione conferma, quanto ha scritto sul suo libro “Avanti” e da me commentato qualche settimana fa. Si legge: “Sui temi oggetto della riforma della Buona Scuola  si è combattuta una battaglia talvolta ideologica…La mia impressione è che, al netto di tutto quello che è discutibile nel merito della riforma, ciò che ha dato più fastidio sia stato il metodo”.

La conferma dell’on. Malpezzi
Qualche giorno fa l’on. Malpezzi ha confermato sostanzialmente questa convinzione:
A breve il partito democratico aprirà un’ampia fase di discussione sul futuro della scuola e sulla direzione che vogliamo prendere e che coinvolgerà esperti e tutti coloro che vorranno darci una mano in questa grande elaborazione di idee. Partiremo con la conferenza programmatica che avrà il compito di fare una sintesi e indicare le proposte del Partito Democratico per la scuola di domani e terremo aperta la discussione su tutti i temi utili per migliorare il più possibile il nostro sistema di istruzione e formazione.”

Le dichiarazioni di Renzi e Malpezzi chiariscono lo scenario
Quindi, non ci sono dubbi. Sulla L107/15 esiste solo un problema di metodo, di comunicazione inadeguata. Pertanto si va avanti con nuove idee e soluzioni, partendo però dalla “Buona Scuola”. In questo modo si conferma l’approccio decennale verso le leggi approvate sulla scuola (e non solo). Indietro non si torna! L’ultimo esempio è la Riforma Gelmini, che come un fantasma aleggia sulle macerie della scuola e che il PD non ha mai abolito, nonostante le intenzioni programmatiche del 2013.
Altra conseguenza. Il contratto. il nostro “aumento” contrattuale sarà solo di 85€ medi lordi (attendiamo però la legge di Stabilità 2018), senza partite di giro, costituite dalla “Carta docente” e soprattutto dalle risorse del cosiddetto “Bonus merito”. Decidere in senso contrario significa depotenziare la “Buona Scuola”. E al momento questo non fa parte delle prospettive politiche del PD.

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Renzi e Malpezzi. La “Buona Scuola” è alle spalle. Guardiamo “Avanti” ultima modifica: 2017-09-10T04:51:29+02:00 da
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