di Paolo Damanti, Orizzonte Scuola 21.4.2015
Assunzioni
Non ci saranno modifiche sui numeri, rimangono 100.701, ma ci sono aperture per gli iscritti in seconda fascia d’istituto per i quali i parlamentari PD hanno presentato degli emendamenti. La tendenza sarebbe di riservare una quota al prossimo concorso tra il 40 e il 50% dei posti, che è il massimo consentito dalla legge.
Con riserva si intende la possibilità di accedere al concorso senza prova preselettiva, a ciò si aggiungerà un punteggio aggiuntivo per il servizio.
Per quanto riguarda gli idonei, c’è apertura da parte di alcuni parlamentari per il coinvolgimento nelle assunzioni, ma il premier Renzi sembra non voler indietreggiare. A quanto si apprende, però, sono in corso trattative all’interno del partito di maggioranza per modificare la norma. Rimane quindi in piedi l’ipotesi di modifica. Ad ogni modo, nel caso di decisione positiva, gli idonei dovranno rientrare nel numero di assunzioni già stabilito.
Poteri dei dirigenti
Anche qui, confronto intenso. C’è apertura nel rivedere alcuni aspetti del DDL al fine di ridimensionare i poteri dei dirigenti. Ci sarebbe il via per togliere la valutazione dei docenti e l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa dalla sola responsabilità dei dirigenti. Riforma, potrebbe essere un gruppo “scelto” e non il dirigente a valutare i docenti
Resta nelle mani dei dirigenti la scelta dei docenti, anche se si pensa ad un coinvolgimento dei Consigli d’istituto, inclusi genitori e studenti. Resta facoltà del dirigente anche la scelta dello staff.
Riforma organi collegiali
Sarà stralciato, salvo ripensamenti, il capitolo delega al Governo per la riforma degli organi collegiali. C’è apertura da parte di Renzi per un confronto con le parti interessate.
Tempi di approvazione
L’impianto della riforma, comunque, resta solido. Vedremo se queste modifiche basteranno al mondo della scuola e ai sindacati che per giorno 5 maggio hanno indetto uno sciopero. La parola, adesso, passerà al Parlamento. Confermata, ieri, la data del 10 maggio per la prima lettura alla Camera, quindi passerà al Senato e terza lettura a Montecitorio in tempi brevi.