di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 30.10.2018
– Manovra 2019/tra le misure, anche la task force per il digitale.
Alla fine la norma sulle maggiori assunzioni nella scuola per 20 mila posti, da destinare al potenziamento di infanzia e primaria in particolare per il tempo pieno al Sud, non ha visto la luce. Almeno per ora. Ma al ministero dell’istruzione non danno ancora per chiusa la partita, contando sul lavoro che potrà essere fatto con i partiti di maggioranza nelle aule parlamentari. Confermata invece la riforma dell’alternanza scuola-lavoro: partirà subito, ad anno scolastico già iniziato.
«I percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, sono ridenominati percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento», recita l’articolo della bozza di manovra finanziaria «e, a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019, con effetti dall’esercizio finanziario 2019, sono attuati per una durata complessiva: a) non inferiore a 180 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei».
Più che dimezzate dunque le durate, così come largamente anticipato dal ministro Bussetti in più occasioni: oggi per professionali e tecnici si prevedono 400 ore, 200 per i licei. «Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, fermi restando i contingenti orari di cui al comma 1, sono definite linee guida in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento».
Per l’anno in corso, in relazione ai progetti già attivati dalle istituzioni scolastiche, si determina automaticamente, anche nei confronti di eventuali soggetti terzi coinvolti, una rimodulazione delle attività sulla base delle risorse finanziarie occorrenti e disponibili.
Riformato anche il piano per il digitale, così come anticipato da ItaliaOggi martedì scorso: si costituisce un pool di esperti per formare i docenti sul territorio. «Al fine di promuovere misure e progetti d’innovazione didattica e digitale nelle scuole, negli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021 può essere esonerato dall’esercizio delle attività didattiche un numero massimo di 120 docenti individuati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che costituiscono équipe territoriali formative, per garantire la diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale», si legge nella bozza, «nonché per promuovere azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative».
Per il 2019 inoltre è autorizzata la trasformazione, da tempo parziale a tempo pieno, del rapporto di lavoro degli assistenti amministrativi e tecnici assunti nell’anno scolastico 2018/2019 ai sensi dell’articolo 1, commi 619 e seguenti, della legge 27 dicembre 2017, n. 205: si tratta di una selezione per quanti avevano avuto contratti di collaborazione coordinata e continuativa nel tempo nelle segreterie scolastiche. Detta trasformazione è disposta nel limite di una spesa di personale complessiva, tenuto conto anche degli stipendi già in godimento, non superiore a quella autorizzata ai sensi dell’articolo 1, comma 619, della predetta legge, a tal scopo avvalendosi della quota non utilizzata per i fini previsti. È corrispondentemente incrementata la dotazione organica del personale assistente amministrativo e tecnico. La trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno avviene mediante scorrimento della graduatoria di merito della procedura di selezione indette nel 2017.
Si procede tra l’altro al recupero delle somme giacenti e non utilizzate sui conti delle scuole entro il termine del 30 aprile 2019. Le somme giacenti, incluse quelle derivanti dai trasferimenti per le spese di pulizia, sono versate solo dove non sussistano contestazioni in atto. «Entro il medesimo termine il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca provvede al versamento in conto all’entrata del bilancio dello Stato delle somme non utilizzate, per le quali non vi siano contestazioni in atto, giacenti sul conto corrente n. 53823530 presso la società Poste italiane spa».
Quota parte delle somme così versate alle entrate, pari complessivamente a 18 22,5 milioni di euro, rimane acquisita all’erario. Il mancato versamento delle somme di cui ai periodi precedenti entro il predetto termine comporta l’insorgere di responsabilità dirigenziale e obbligo di segnalazione alla Corte dei conti.
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