dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 5.5.2016
– Perché non quello indetto dai Confederali e dallo SNALS il 20 maggio?
Molti colleghi se lo stanno domandando. Perchè due date differenti di sciopero nella scuola? Perchè questa inutile divisione tra i sindacati della scuola?
Come Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia diamo alcune risposte che speriamo siano esaustive e spieghino alle colleghe e ai colleghi perchè tale confusione e perchè è importante scioperare il 12 maggio.
La Gilda degli Insegnanti, insieme con Cobas e Unicobas, ha indetto per prima lo sciopero il giorno 12 con le seguenti parole d’ordine:
- Rinnovo del contratto partendo dal fatto che nella legge di stabilità 2016 e nel DEF (Documento Economico Finanziario per il prossimo anno) non risultano risorse sufficienti ad partire una seria contrattazione. Come tutti sanno nel pubblico impiego sono finanziati in bilancio solo 300 milioni di €, parte dei quali già destinati al settore militare e della sicurezza. I calcoli ottimistici danno per ogni dipendente pubblico un possibile incremento medio di 5 € lordi al mese. Abbiamo il contratto bloccato dal 2009, abbiamo perso, come docenti, almeno il 15% del potere d’acquisto del nostro stipendio di fronte ad un incremento esponenziale dei carichi (spesso inutili) di lavoro.
- Recupero del blocco dello scatto del 2013. Dopo la lunga e difficile vertenza per recuperare gli scatti di anzianità del 2011 e 2012 resta ancora da riscattare l’anno 2013. Nella vertenza per il 2011 e 2012 abbiamo scelto di sacrificare in parte le risorse del fondo dell’istituzione scolastica finalizzato al salario accessorio. Ora chiediamo che il 2013 sia recuperato con nuove risorse senza ridurre ulteriormente il monte dell’offerta formativa.
- Revisione radicale degli aspetti inaccettabili della legge 107/15 chiamata “buona scuola”. con particolare riferimento a quelli legati alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici, alla mobilità su ambiti con chiamata diretta che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico per tutto il personale docente, al bonus che sarebbe distribuito in modo discrezionale dal dirigente ai docenti “meritevoli”, alla presenza di deleghe pesanti su reclutamento, scuola del primo ciclo, nuovo testo unico sulla scuola, ecc.
- Valorizzazione della collegialità nella scuola, partendo dal collegio dei docenti, contro le derive autoritarie e burocratiche che affiderebbero alla dirigenza scolastica un potere inusitato e anomalo rispetto agli altri comparti della pubblica amministrazione.
- Richiesta di revisione complessiva del sistema di valutazione delle scuole, che potrebbe essere utilizzato per la premialità dei singoli docenti, partendo dal ruolo dell’Invalsi che assume di fatto una funzione centrale nel Rapporto di Autovalutazione della Scuola e elemento su cui costruire i cosiddetti “piani di miglioramento delle scuole” e la griglia di valutazione dei dirigenti scolastici.
La scelta del 12 maggio, giorno di somministrazione delle prove Invalsi nella secondaria di secondo grado, appare pertanto una scelta politica per la difesa della libertà di insegnamento contro l’uso strumentale che governo e dirigenti possono fare delle prove Invalsi. Ricordiamo che in altri paesi che applicano forme di valutazione simile all’Invalsi non si scarica sui docenti lavoro accessorio e non si costringe il docente a conformarsi passivamente agli obiettivi delle stesse prove. Nel sistema nazionale di valutazione italiano la prova Invalsi diventa invece elemento centrale, “oggettivo” per misurare la bontà del “servizio scolastico”. La Gilda considera tale approccio di natura tecnocratica del tutto inaccettabile.
La Gilda degli Insegnanti ha sperato fino alla fine che gli altri sindacati potessero far confluire le proposte di mobilitazione nella data del 12 in modo unitario e significativo. Purtroppo la risposta è stata quella di indire inizialmente uno sciopero il giorno 23 maggio, data che consentiva alla Gilda di poter partecipare in modo unitario. Poi è stata addirittura anticipata la data al 20 maggio escludendo, a causa delle regole per l’indizione degli scioperi, la Gilda e le altre organizzazioni sindacali. Si tratta di una scelta miope e grave che risulta autoreferenziale e che divide la categoria.
Per questo la Gilda conferma lo sciopero del 12 maggio e invita le altre organizzazioni sindacali a ricreare le condizioni affinchè le future mobilitazioni nelle scuole siano unitarie su chiare parole d’ordine e obiettivi condivisi.
La Gilda degli Insegnanti ribadisce infine che la mancata firma sul contratto concernente la mobilità, fatto che avrebbe suscitato le ire di alcune sigle sindacali, non ha significato “rompere l’unità”, ma solo ribadire che la chiamata diretta su ambito da parte dei dirigenti è da ritenersi sempre inaccettabile. Al tavolo, al quale la Gilda ha partecipato e collaborato con tutte le sigle sindacali, è stato scelto purtroppo di demandare ad una confusa e improbabile sequenza contrattuale successiva la definizione dei criteri all’interno dei quali i dirigenti dovrebbero chiamare i docenti in mobilità. Se i criteri fossero già inseriti chiaramente nel contratto sulla mobilità la posizione della Gilda sarebbe stata diversa.
La Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia
SCIOPERO INDETTO DALLA GILDA IL 12 MAGGIO: PERCHE’? ultima modifica: 2016-05-08T06:40:18+02:00 da