di Lorena Loiacono, Il Messaggero, 16.1.2018
– Nuove “regole” per l’esame di terza media. A giugno la prova di italiano che sarà affrontata dagli studenti alle prese con l’esame della fine della scuola dell’obbligo sarà strutturata in modo nuovo. Sono tre le tipologie in cui potrà essere articolata: testo narrativo o descrittivo (simile al tradizionale tema), argomentazione scritta per sostenere una tesi con ragionamenti stringenti, comprensione di un testo (letterario, scientifico) anche attraverso una sua riscrittura (un modo per rilanciare lo strumento del riassunto) oppure una prova che sia un mix delle precedenti. Un documento di orientamento per aiutare gli insegnanti a predisporre le prove secondo le nuove indicazioni è stato messo a punto da una commissione di esperti guidata dal linguista Luca Serianni e presentato oggi al Miur. Le scuole già dallo scorso ottobre hanno ricevuto una circolare in proposito e il ministero ha organizzato conferenze di servizio sul territorio con presidi e docenti per illustrare le novità sulle quali, dunque, gli studenti, già si stanno esercitando da mesi.
Il nuovo Esame che debutta a giugno prevede tre scritti (una prova di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere) e un colloquio per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza. Saranno le singole commissioni a predisporre la prova in questione: il giorno dell’esame ogni commissione sorteggerà una terna di tracce (ne verranno preparate tre) da sottoporre ai ragazzi che dovranno sceglierne una. «Il gruppo di lavoro è stato costituito a luglio con il compito di definire una serie di interventi operativi per migliorare le competenze nella lingua italiana delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Quello che presentiamo oggi – ha sottolineato la ministra Valeria Fedeli – è un primo risultato. Il documento finale potrà rappresentare una utile guida per i docenti anche nell’attività didattica quotidiana, oltre che in vista dell’Esame finale del primo ciclo».
«Il proposito è stato quello di offrire ai docenti suggerimenti per predisporre al meglio le prove d’esame e valutare le competenze di lingua italiana per quanto riguarda sia la comprensione sia la produzione del testo» ha dichiarato il professor Serianni, secondo il quale sarebbe bene abituare i ragazzi a misurarsi con queste nuove tipologie di prove già dalle ultime classi della Primaria. Il lavoro del gruppo di esperti non si esaurisce con il documento presentato oggi. Nei prossimi mesi l’attenzione sarà rivolta all’esame di Maturità. Il ministero dovrà definire, infatti, per la prova d’italiano e per le seconde prove, appositi quadri di riferimento utili per la loro redazione e valutazione.