Scuola, “Il turismo degli insegnanti danneggia le famiglie lombarde”

di Luca Salvi, Il Giorno, 8.1.2017

 – L’assessore Aprea contro il “rientro breve’’ dei docenti trasferiti

 «La scuola lombarda ha gli anticorpi necessari per rispondere a un nuovo turnover, ma il “turismo dei docenti’’ ricadrebbe ancora una volta sulle famiglie e sulla continuità didattica degli alunni». Anche l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea interviene sulla possibile deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo dei docenti assunti attraverso il piano di assunzioni della Buona Scuola, promessa dal neoministro alla Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, nell’incontro di fine anno con i sindacati, alla ricerca di un’“intesa cordiale’’ dopo l’anno di duro scontro vissuto dalla sua predecessora, l’ex ministro Stefania Giannini. La possibilità che dopo appena un anno gli insegnanti non lombardi entrati in ruolo in Lombardia, dove c’è maggiore disponibilità di posti, con diverse deroghe alla legge, ottengano da Palazzo Trastevere il permesso di rientrare nelle regioni di residenza, a detrimento della continuità didattica, trova molto critico l’assessore lombardo.

Valentina Aprea, il ministro Fedeli sarebbe pronto a rivedere l’obbligo di permanenza dei docenti, per almeno tre anni, nel posto di ruolo assegnato. Qual è la sua opinione in merito?
«Non è così che si risolve il problema. Già negli scorsi due anni non sono stati in grado di stabilizzare tutti i docenti sulle cattedre alle quali erano stati destinati: c’è stato un continuo andirivieni tra le regioni. Anche per il terzo anno non siamo sicuri che questo movimento avrà fine e si potrebbe generare di nuovo un “turismo dei docenti’’ da una parte all’altra dell’Italia».

Cosa occorrerebbe fare?
«Indire immediatamente altri concorsi per nuove cattedre e fare completare ai docenti il periodo di tre anni nelle scuole alle quali sono stati assegnati».

Nel caso che il ministro Fedeli mantenesse questo punto in quella che qualcuno ha già definito una “controriforma’’, quali potrebbe essere le conseguenze per le nostre scuole?
«La scuola lombarda resiste, ha un sistema rodato negli anni su cui contare, ma non è giusto che le famiglie e gli studenti debbano subire questo continuo turnover di insegnanti. Avremmo un altro anno di caos. Il ministro ha voluto fare la sindacalista, buttando a mare il diritto degli utenti».

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