di Alice D’Este, Il Corriere del Veneto, 30.12.2021.
La Regione: «Vertice all’Epifania, decisione in base ai dati». Coinvolte medie e superiori. Il governatore Zaia: «Di questo passo arancioni il 10 gennaio».
Contagi in salita, anche tra i bambini (antenne sollevate in particolare per la variante Omicron) e per la fine delle vacanze natalizie, iniziate da meno di una settimana, si pensa già alla Dad (didattica a distanza). I destinatari del provvedimento dal 10 gennaio potrebbero essere poco più di 300 mila studenti veneti dalla seconda media in su (132.607 studenti iscritti alle scuole medie e 208.649 alle scuole superiori). Alla fine delle vacanze natalizie tornerebbero dunque in presenza «solo» i 240 mila studenti delle scuole materne e delle elementari (39.192 e 195.276).
Decide la cabina di regia
La decisione definitiva sulla scuola verrà presa però dalla cabina di regia centrale a 4-5 giorni dal cenone di fine anno. Un incontro al quale parteciperanno il presidente della Regione, l’assessore all’Istruzione della Regione Elena Donazzan, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo e naturalmente i vertici della sanità veneta. «La didattica a distanza, sebbene per tutti noi sia l’ultima opzione attivabile potrebbe essere necessaria se i contagi continueranno a salire – spiega Donazzan – le vacanze natalizie in Veneto non sono neanche a metà e questo ci da fortunatamente un po’ di tempo in più per decidere. A dirlo saranno proprio i dati. La nostra scuola ormai è capace di affrontare le emergenze di questo tipo, gli insegnanti sono allenati a gestire la Dad. Sappiamo anche che dobbiamo tener conto dell’organizzazione della vita delle famiglie. Per i bambini più piccoli l’impatto è più pesante, per i più grandi si affronta con maggior facilità».
Monitoraggio in corso
L’appuntamento ufficiale per la cabina di regia è poco prima dell’Epifania. «Pare che l’Omicron abbia tempi di incubazione più veloci e quindi 4-5 giorni di margine potrebbero essere sufficienti per capire la diffusione del virus— dice anche Carmela Palumbo – in questa regione siamo abituati a lavorare coi dati alla mano. Quello che faremo sarà proprio guardare il dato dei contagi nella fascia scolare, 3-19 anni. A quel punto prenderemo una decisione definitiva. Per il momento c’è l’ipotesi della Dad per la fascia d’età dalla seconda media in su». Ma potrebbe non bastare. Saranno infatti i dati dei contagi a determinare la scelta anche per la fascia 6-11 anni (elementari). «In quel caso i fattori numerici che verranno tenuti in considerazione sono due – spiega Palumbo – l’andamento dei contagi ma anche la copertura vaccinale. Nella fascia delle superiori siamo quasi al 70% per i più piccoli l’accesso ai vaccini è aperto da meno, dobbiamo capire a che livello saremo arrivati intorno all’Epifania. Tornare a scuola vaccinati è un conto, non vaccinati è un altro».
I ricorsi annunciati
L’idea, anche se per ora solo ipotizzata non piace a tutti. La Rete Nazionale Scuola in Presenza ha già annunciato ricorsi. «Il Consiglio di Stato, nei mesi scorsi, ha dichiarato illegittimi i provvedimenti governativi di chiusura «preventiva» delle scuole – scrivono – è per questo che diffidiamo sin d’ora il governo e gli enti locali dal prendere qualunque provvedimento che limiti il diritto alla scuola in presenza. Diversamente, come già fatto lo scorso anno con numerosi esiti giuridici positivi, non esiteremo a difendere il diritto all’istruzione in tutte le sedi e con tutti i mezzi opportuni». Sul fronte nazionale, intanto, la direttiva non è cambiata. «La scuola riprenderà regolarmente dopo le vacanze natalizie – ha ribadito infatti lunedì 27 dicembre Rossano Sasso, sottosegretario al ministero dell’Istruzione – ad oggi, i dati in nostro possesso non indicano la necessità di variare il calendario. Nelle prossime settimane terremo ovviamente conto dell’evoluzione della situazione e delle valutazioni delle autorità sanitarie».
Zaia: «Rischio arancione dal
E proprio da parte delle autorità sanitarie sarebbe arrivata la richiesta per i docenti e il personale scolastico di indossare mascherine Ffp2 o Ffp3 laddove in classe ci sia una persona esonerata dall’indossare la mascherina (ad esempio uno studente con disabilità). «Abbiamo chiesto chiarimenti all’Ufficio scolastico regionale su tutti questi aspetti – dicono Sandra Biolo, della Cisl Regionale e Marta Viotto Cgil Veneto – ci serve una mappatura dei contagi attuale. Siamo a favore della scuola in presenza ma dev’essere sicura per tutti». Intanto mentre la Dad per il Veneto sembra ormai dietro l’angolo si avvicina a grandi passi anche la zona arancione. «Se i ricoveri in area non critica arriveranno al 30%, il Veneto passerà in zona arancione» ha chiarito il 27 dicembre Luca Zaia, governatore del Veneto, ammonendo sul rischio del cambio di colore il 10 gennaio, di questo passo. «L’indice Rt è a 1,13, l’occupazione delle terapie intensive al 17%, quella dell’area medica al 18%. Quest’ultimo parametro ci tiene per ora agganciati al giallo, quando arriverà al 30% passeremo in zona arancione».
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