Scuola, tornano sui banchi nove milioni di studenti

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di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera  14.9.2015.  

Fra le regioni con più alunni, la Lombardia, seguita da Campania, Sicilia, Lazio.
Il rischio classe vuota per il caos supplenze. La protesta degli insegnanti costretti a emigrare

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Anno scolastico al via, tra lunedì e martedì, per quasi nove milioni di studenti. A parte alcune eccezioni, come Bolzano e Trento, il Molise e molti istituti di Milano, che hanno anticipato l’apertura, la maggior parte delle scuole aprirà i battenti tra il 14, il 15 e il 16 settembre, in base al calendario regionale delle festività. Quest’anno sono 7.861.925 i ragazzi iscritti nella scuola statale, oltre 960.000 quelli delle paritarie. Nella scuola statale sono più di 1 milione gli alunni dell’infanzia, 2 milioni 583.514 quelli della scuola primaria, 1 milione 649.408 gli studenti della secondaria di I grado e 2 milioni 628.648 quelli della secondaria di II grado. Oltre 216.000 gli alunni con disabilità. Complessivamente, le classi saranno 369.902 distribuite in 8.384 istituzioni scolastiche. Fra le regioni con più alunni, la Lombardia (1 milione 185.662), seguita da Campania (920.964), Sicilia (763.529), Lazio (741.633).

La Giannini inaugura l’anno in Molise
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è arrivata a Isernia dove, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, sta visitando l’Istituto statale di istruzione superiore «Majorana Fascitelli». Ad accoglierla il governatore del Molise, Paolo di Laura Frattura, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini, la preside del liceo «Majorana», Lina Di Nezza, il deputato Pd Danilo Leva. «Questo è un anno speciale perché voi siete i protagonisti, magari anche criticando ciò che non vi piace – ha detto la Giannini ai ragazzi del Majorana -. La scuola deve servire proprio a questo, a rendervi uomini e donne libere. Questa è buona scuola per me». Sul suo profilo twitter il ministro ha augurato buon #primogiornodiscuola a tutti i ragazzi e buon lavoro ai docenti, molti di quali sono sul piede di guerra per via della contestata riforma della Buona Scuola.

Renzi sui social
Mentre il premier, Matteo Renzi, rivolge ai ragazzi un «in bocca al lupo» via Twitter e in un lungo post su Facebook fa «il punto della situazione sulle cose che sono state fatte»: sicurezza delle strutture scolastiche («3,7 miliardi per le scuole, per seimila interventi nel prossimo triennio, e di questi, seicento già realizzati»), oltre a più soldi per farle funzionare (il Fondo di finanziamento, che valeva 110 milioni di euro ed è «raddoppiato, oltre a essere già operativo»); le assunzioni e il «bonus» da 500 euro (un «piccolo gesto di attenzione», da impiegare per aggiornamento e formazione). Ma è consapevole dell’aria pesante che si respira in molte aule: «Ci eravamo lasciati con le polemiche sulla Buona Scuola e, se un po’ conosco questo mondo, credo che continueranno ancora», scrive. In primafila nella protesta, Firenze, dove domani, primo giorno di scuola, è fissata un’assemblea sindacale. Una forma di mobilitazione che, a differenza dello sciopero, ha permesso a presidi di avvisare le famiglie in tempo per sapere se la campanella dei propri figli scivolava di 24 ore oppure no.

La protesta degli studenti palermitani
In molte scuole di Palermo i ragazzi del Coordinamento studenti medi hanno appeso degli striscioni con la scritta «Ad un nuovo anno di lotta».«La riforma della Buona Scuola è stata approvata ma noi non ci fermiamo – afferma Michele Minardi del Coordinamento – Siamo pronti ad un nuovo anno di lotta che si apre fin da oggi per molti studenti e studentesse. Il nostro intento con l’azione di questa mattina a esortare gli studenti a non smettere di lottare. Il meccanismo di aziendalizzazione che ha trovato piena realizzazione nella riforma Giannini avrà conseguenze devastanti sulla nostra formazione».

Il rischio «classe vuota»
Oggi tocca quindi agli studenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli, Liguria (tranne Genova per l’allerta maltempo), Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, tornare a scuola. Emilia, Lazio, Toscana riprendono domani. A Veneto e Puglia la campanella suonerà mercoledì. Calendari regionali a parte, quest’anno tutte le scuole si troveranno ad affrontare le novità della Buona scuola, che incombe sulle lezioni tra assemblee e proteste sindacali, nuovi compiti affidati al collegio dei docenti e ai dirigenti scolastici, e soprattutto il caos supplenze: nelle scuole di Milano,e più in generale al Nord, mancano soprattutto i prof di matematica alle medie e i quelli di sostegno: due classi di concorso sottorappresentate nelle graduatorie dei precari storici assunti dalla Buona Scuola e che quindi ora andranno ricoperte da dei supplenti annuali pescati dalle graduatorie di istituto. Così come dovranno essere coperti da supplenze i posti già assegnati a precari del Sud ai quali il ministero ha concesso di rinviare di un anno il trasferimento al Nord optando per una supplenza vicino a casa. Secondo una prima stima dei sindacati, saranno 60 mila gli insegnanti supplenti per un anno, mentre sulle supplenze brevi- come denunciato dai presidi- c’è il rischio della classe vuota. La riforma prevede infatti l’abolizione delle supplenze brevi, come quelle per malattia degli insegnanti: a coprire quei buchi dovrebbero essere i prof dell’organico funzionale, che però entreranno in azione solo a novembre, nella cosiddetta fase C delle assunzioni. Ma anche le cattedre fisse potrebbero traballare, per via del profilo degli insegnanti appena assunti: su 9 mila, 7 mila dovranno spostarsi dalla propria città. E il rischio che non garantiscano la continuità didattica necessaria è forte.

L’appello al Papa dei precari sardi
Proprio domenica i docenti sardi che non vogliono emigrare sono andati in piazza San Pietro, esibendosi in un’Ave Maria in lingua sarda in attesa dell’Angelus del Papa. Gli insegnanti sardi hanno attirato l’attenzione delle migliaia di fedeli e turisti che aspettavano il Pontefice. Il coro, ripreso dalle videocamere di centinaia di telefonini e tablet, è stato salutato da un «bravi» seguito da un applauso. . L’sos a Francesco era stato inviato qualche settimana fa. E il Papa ha rivolto anche a loro un pensiero: «Saluto i docenti precari della Sardegna. Auspico che i problemi nel mondo del lavoro siano affrontati tenendo concretamente conto della famiglia e delle sue esigenze». «Ci siamo commossi dopo le parole del Papa – ha detto a caldo Bianca Locci, portavoce del Comitato delle Valigie del 10 agosto – ha colto in pieno il nostro messaggio. E cioè la paura e la difficoltà di lasciare la nostra terra e le nostre famiglie». «Gli insegnanti vanno dove sono gli studenti», ha replicato oggi il ministro Giannini durante l’inaugurazione del liceo Majorana di Isernia. «Quello del Papa non mi è parso un appello contro le trasferte forzate – ha aggiunto – ma per la conciliazione tra le esigenze della famiglia e del lavoro».

Scuola, tornano sui banchi nove milioni di studenti ultima modifica: 2015-09-14T15:28:32+02:00 da
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