di Maria Stella Rombolà, Money.it, 27.7.2018
– La situazione drammatica che riguarda i dirigenti scolastici non cambierà con l’arrivo del nuovo anno, anzi andrà a peggiorare: un istituto su quattro non avrà un preside di ruolo e questo comporterà enormi aggravi sui dirigenti e sulle segreterie.
Sono quasi 7.000 i dirigenti scolastici in Italia in attesa di conoscere la propria sede di destinazione. A questo si aggiunge la cancellazione della chiamata diretta e merito che da pochi mesi è stata attuata dal nuovo governo.
Ancora per quest’anno quindi queste figure ancora precarie e in bilico dovranno misurarsi con il sistema delle reggenze. I nuovi 2.425 presidi che vinceranno il concorso che sta partendo proprio in questi giorni non vedranno assegnata una sede prima dell’anno scolastico 2019/2020; pertanto la situazione di mancata copertura si protrarrà invariata fino a giugno del prossimo anno.
I numeri
Nel corso del precedente anno scolastico solo 1.751 istituti su 8.400 erano affidati a un reggente e la situazione non sembra migliorerà in alcun modo con l’inizio del nuovo anno.
Analizzando più da vicino i dati si evince che solo 352 degli istituti scoperti rientrano nella norma perché corrispondenti a scuole sottodimensionate e quindi prive del diritto a un preside. Per quanto riguarda i restanti posti vacanti, ossia la stragrande maggioranza, il problema è reale perché questi istituti dovrebbero avere un proprio dirigente scolastico di riferimento.
La situazione è la conseguenza naturale del blocco dei concorsi che ha interessato questa categoria negli ultimi sette anni; ma la cosa peggiore è che in prospettiva si intravede un peggioramento della situazione attuale se si considerano le già 469 domande di pensione già accettate a fronte di sole 212 assunzioni previste: il gap anziché restringersi si accentua.
I nuovi assunti
Gli istituti ripongono la loro ultima speranza per una organizzazione più fluida nell’assunzione dei 2.000 direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) che verrebbero preposti alla gestione delle segreterie.
Conseguenze
Le conseguenze di questa situazione sono veramente drammatiche per gli istituti e per i dirigenti scolastici in ruolo. Questi sono costretti infatti a provvedere ad adempimenti doppi, responsabilità doppie, costi per gli spostamenti maggiorati per percorrere la distanza tra i due o tre istituti di competenza.
Tutto questo sempre per ottenere a fine mese lo stipendio invariato. Altra vittima della situazione è l’utenza poiché alcuni organici non offrono la possibilità al preside di delegare a un docente vicario o a un gruppo di esperti le sue funzioni, con conseguenze notevoli anche sulla didattica.
Il rischio è che ancora una volta a pagare il conto dei vari disagi siano i protagonisti assoluti e i destinatari del servizio scolastico, ossia gli studenti.
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