– Locatelli: Pronti alla proroga –
Il 3 aprile è lontano e ogni decisione sarà rinviata ai giorni immediatamente precedenti a quella data. Ma che le scuole restino chiuse, o meglio la didattica sospesa, appare un dato acclarato. D’altronde basterebbe leggere attentamente le parole del premier Conte di queste ore. Il picco dei contagi è previsto per fine mese dal governo. Per molti esperti, addirittura a metà aprile. Sempre che le misure di emergenza funzionino. Impossibile in queste condizioni riaprire le aule e metterci dentro, tra alunni e personale scolastico, più di dieci milioni di persone. In questa direzione va anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.
“La scelta di tenere le scuole chiuse ha evitato assieme ad altre misure di rendere ancora più critica l’emergenza. Nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del 3 aprile valuteremo la situazione. Siamo pronti a prorogare la sospensione didattica, se necessario”. Locatelli sottolinea, inoltre, che : “I nostri pareri sono valutati giorno per giorno, guidati da un unico obiettivo. Ridurre l’impatto clinico-sanitario della pandemia. Se si fosse diffusa in modo più elevato dove la situazione è più difficile in termini di offerta di terapie intensive ai malati, non so come sarebbe finita”.
Scuole chiuse fino a maggio
In definitiva non è in discussione se tenere le aule chiuse, ma quanto tempo ancora. Questa è forse la decisione più difficile, perciò procrastinata più possibile. Ma se i virologi parlano di possibile fine dell’emergenza non prima di otto-nove settimane allora non resta che far di conto e fissare una possibile data sul calendario. Dal 10 maggio in poi, con possibile slittamento della fine dell’anno scolastico a fine luglio ed esami di maturità a settembre. Che sia uno scenario plausibile lo dimostrano anche le dichiarazioni di molti sindacalisti. Termometro piuttosto efficace del mondo scuola.
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