Sentenza Tribunale Milano sconfigge l’algoritmo

di Sabrina Maestri, Scuola in Forma, 23.10.2023.

Si apre un varco verso le nomine da Gps in presenza?

Algoritmo sconfitto: la sentenza del Tribunale di Milano potrebbe favorire un ritorno in presenza.

Gilda Venezia

Torna alla ribalta il caso dei docenti esclusi dalle nomine da Gps e scavalcati da colleghi con punteggio inferiore in graduatoria. La colpa viene su più fronti attribuita all’algoritmo, nonostante sia stato più volte difeso dal Ministero. Ora giunge una sentenza che potrebbe rappresentare una svolta, costituendo perfino un precedente per decisioni future: il Tribunale di Milano boccia la procedura informatizzata e questo potrebbe aprire un varco verso un ritorno alle nomine in presenza.

Prima vertenza contro l’algoritmo

Giunge una buona notizia sul fronte dell’algoritmo. Il Tribunale di Milano ha emesso la prima sentenza che, di fatto, sconfigge la procedura informatizzata utilizzata per l’attribuzione degli incarichi di supplenza da Gps. Il caso riguarda un docente “escluso dal sistema informatico per il reclutamento del personale“. La vertenza si è chiusa con l’obbligo in capo al ministero dell’Istruzione e del Merito a conferire all’insegnante ricorrente l’incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche e per cattedra completa (18 ore) in una delle sedi disponibili nell’ambito territoriale di Milano, “nel rispetto dell’ordine di preferenze ivi indicato, in virtù del maggior punteggio dal docente posseduto“.

Il docente in questione, inserito nelle graduatorie provinciali per le supplenze ha presentato ricorso. Ora, a seguito di esito positivo della sentenza, dovrà essere anche risarcito “per tutte le retribuzioni maturate e non percepite a seguito della mancata stipulazione del contratto; risarcimento comprensivo di ratei di 13esima mensilità e Tfr“. Inoltre avrà diritto ad ottenere il punteggio pieno che gli servirà per le prossime procedure, e al ministero spetta anche l’onere di pagare le spese legali, pari a 3.500 euro.

Molti docenti sono stati esclusi dall’assegnazione della cattedra e si sono visti superare anche da chi aveva un punteggio inferiore. In Lombardia, i problemi maggiori si sono concentrati ancora sul sostegno, dove mancano persone specializzate. Oltre il 50% dei 30mila posti previsti in Lombardia sono coperti da precari.

La sentenza del Tribunale di Milano potrebbe fare scuola e portare a un ritorno alle assegnazioni in presenza, soppiantando il ricorso all’algoritmo. Il sindacato sostiene infatti che l’algoritmo, così come impostato (nonostante le migliorie apportate dal Ministero) non funziona, non è conforme ai canoni di ragionevolezza e non rispetta i principi meritocratici.

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Sentenza Tribunale Milano sconfigge l’algoritmo ultima modifica: 2023-10-24T10:42:00+02:00 da

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