dal blog di Gianfranco Scialpi, 4.3.2023.
Social e ragazzi. Una buona notizia dalla Francia. Utile, ma occorre un maggior coinvolgimento dei genitori
Social e ragazzi. L’accesso è regolamentato
Social e ragazzi. Il problema del limite di accesso non riguarda solo l’Italia. Riguarda l’Europa e non solo. La globalizzazione ha abbattuto confini, trasformando il Pianeta in un villaggio globale. Con la diffusione del Web 2.0 e la diffusione dei dispositivi tra i giovanissimi si pone il problema di regolamenare l’accesso ai social e a servizi IM.
Il GDPR (Regolamento europeo per la protezione generale dei dati) è servito a livello europeo a dare un indicazione: divieto di iscrizione alle piattaforme sotto i sedici anni. Questo non è vincolante per il singolo Stato europeo. Occorre però non scendere sotto i tredici anni (social e ragazzi).
In Italia è stato stabilito il limite dei quattordici anni, uniformando la linea rossa ad altre situazioni: punibilità, guida motorino…
Negli altri Paesi europei la situazione è la seguente:
- maggiori di 16 anni: Croazia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Ungheria;
- maggiori di 15 anni: Grecia, Repubblica Ceca, Slovenia;
- maggiori di 14 anni: Austria, Bulgaria, Cipro, Italia, Lituania ;
- maggiori di 13 anni: Belgio, Regno Unito, Spagna, Svezia, Inghilterra, Danimarca, Estonia, Latvia, Lettonia, Finlandia, Polonia, Portogallo.
Dalla Francia una buona notizia
In questi giorni il Parlamento francese sta discutendo sull’opportunità di abbassare il limite a quindici anni. La notizia è ampiamente riportata da Il Messaggero (Venerdi 3 marzo) che evidenzia anche la previsione di “controlli, verifiche e soprattutto multe per imporre il rispetto anagrafico. L’obiettivo non è censurare, ma proteggere i cittadini più giovani dai nocivi effetti collaterali ormai ampiamente catalogati da una sempre più vasta letteratura medica…in caso di negligenza da parte di Instagram e compagnia, è prevista un ammenda che non può comunque l’uno per cento del loro volume d’affari. Cifre grosse in assoluto Meta potrebbe versare un pò più di 1,1 miliardi di dollari), ma piccola rispetto all’attività globale”.
Occorre però sensibilizzare i genitori
Sicuramente l’iniziativa è da apprezzare. Esiste, però una criticità che accompagna ogni proposta di questo tipo che riguarda i social e i ragazzi. Questa rimanda alla responsabilità genitoriale, i quali spesso supportano la soluzione di barare sull’età. Non a caso, una ricerca francese ha stimato che il 70% dei tredicenni occidentali ha un profilo Facebook, vietato dal Social Network.
L’inziativa francese prova ad arginare la situazione (social e ragazzi), imponendo agli iscritti l’onere di provare con documento l’età, lasciando alle società dell’informazione il compito di verificare quanto dichiarato, attraverso particolari procedure. Se l’idea dovesse funzionare potrebbe essere applicata anche bel nostro Paese.
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Social e ragazzi, un “paletto” dalla Francia ultima modifica: 2023-03-04T21:26:30+01:00 da