Stipendi Scuola, gli aumenti non saranno a tre cifre: anche il Miur è deluso

di Antonio Cosenza, Money.it, 22.10.2019

– Rinnovo del contratto scuola: in arrivo aumenti per gli insegnanti, ma non di tre cifre come promesso dal Ministro dell’Istruzione. Prevista una nuova serie di scioperi.Stipendi Scuola: c’è delusione, sia da parte del Miur che dei sindacati, per le risorse che – secondo le ultime notizie in merito – saranno stanziate in Legge di Bilancio 2020 per il rinnovo del contratto.

Gli insegnanti ricorderanno certamente l’accordo che il Governo Lega-M5S e il Miur – allora guidato dal Ministro Bussetti – raggiunsero con i sindacati lo scorso aprile; qui, oltre alla promessa di un accordo per risolvere il problema del precariato nelle scuole (che ha recentemente portato all’approvazione del Decreto Salvaprecari), venne garantito al personale docente un incremento di stipendio tale da rendere le retribuzioni più in linea con gli standard europei.

Lo stesso neo Ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, sulla base di quanto previsto dall’accordo da lui “ereditato”, ha promesso agli insegnanti che avrebbe fatto il possibile per far sì che il Governo stanziasse – già nella Legge di Bilancio 2020 – le risorse necessarie per un aumento di stipendio a tre cifre, con incrementi di almeno 100,00€ lordi per i docenti italiani.

Sembra però che questa promessa non potrà essere mantenuta, come preso atto dallo stesso Ministro. Nella Legge di Bilancio 2020, infatti, ci dovrebbero essere delle risorse aggiuntive per il rinnovo di contratto, ma non abbastanza per garantire ai docenti un incremento neppure vicino ai 100,00€ indicati dal Ministro.

Rinnovo del contratto: poche risorse nella Legge di Bilancio 2020

Nei giorni scorsi sono state anticipate le cifre su cui potrebbe essere raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021. Sembra che il Governo abbia intenzione di stanziare un altro miliardo di euro, oltre a quanto già previsto dalla manovra finanziaria dello scorso anno, per rinnovare il contratto ai tre milioni di dipendenti pubblici.

Queste risorse andranno a garantire un aumento di stipendio di circa 80,00€ lordi (e medi), con il Governo che però potrebbe decidere di introdurre una tassazione agevolata al 10% per gli incrementi stipendiali. Con il rinnovo, quindi, ci sarebbe un incremento netto di circa 70,00€, inferiori alle aspettative del corpo docente e dello stesso Ministro dell’Istruzione.

Fioramonti nel corso del suo intervento al Maker Faire Rome – del 18 ottobre scorso – ha confermato ai presenti che “allo stato attuale i Fondi per la Scuola e l’Università sono insoddisfacenti”. I lavori che porteranno alla definizione della Legge di Bilancio 2020, però, non sono ancora conclusi e per questo non è da escludere – anche se è molto difficile che ciò accada – che il Governo possa trovare i 2 miliardi di euro richiesti per la Scuola (ai quali si aggiunge 1 miliardo di euro per l’Università).

Rinnovo del contratto, promesse disattese: insegnanti pronti per scendere in piazza

Anche le parti sociali hanno preso atto della mancanza di risorse sufficientiper garantire agli insegnanti l’aumento di stipendio adeguato per far sì che le retribuzioni siano più vicine agli standard europei.

Come si legge in un comunicato congiunto – firmato da FLC-Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola Rua, SNALS Confsal e GILDA Umans – con le risorse a disposizione “a fatica si raggiungerebbero gli 80,00€, che per di più sarebbero spalmati nel triennio contrattuale”.

Allo stato attuale dei lavori, quindi, siamo molto lontani dal valorizzare le professionalità operanti nel comparto, impegno preso dallo stesso Ministro Fioramonti. Ci troviamo, quindi, davanti ad una situazione “francamente inammissibile” che potrebbe portare a manifestazioni e scioperi.

I sindacati aspettano i prossimi tavoli di confronto, in programma con il Miur nei prossimi giorni, per avere un chiarimento; se non riceveranno le giuste risposte allora potrebbero dare il via ad una nuova stagione di mobilitazioni.

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Stipendi Scuola, gli aumenti non saranno a tre cifre: anche il Miur è deluso ultima modifica: 2019-10-23T05:55:00+02:00 da
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